Professione

Commercialisti: l’e-fattura può diventare un’opportunità

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di Federica Micardi

Mancano pochi mesi all’avvio obbligatorio della fattura elettronica per tutti, salve alcune eccezioni. E all’e-fattura il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha dedicato un documento operativo diramato ieri ( clicca qui per leggerlo ). Un’analisi che, si legge nell’introduzione, «presenta un nuovo modello di contabilità “digitale”, basato sulla gestione diretta da parte dello studio del processo di emissione, contabilizzazione e conservazione della fattura elettronica in un sistema che vede interagire telematicamente il cliente e lo studio che condividono lo spazio digitale entro il quale si svolge il processo di fatturazione».

A spiegare il perché di questa nuova pubblicazione è il presidente della categoria, Massimo Miani: «In questo contesto la nostra categoria deve rapidamente attrezzarsi affinché questa novità possa trasformarsi da potenziale rischio di perdita di clientela in possibile opportunità di crescita. Con questo documento proviamo a dare indicazioni precise ai nostri colleghi per affrontare consapevolmente questo passaggio».

In merito a questa iniziativa Daniele Virgillito, presidente dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, ieri a Modica per il 56esimo congresso del sindacato, che si conclude oggi, dichiara che «l’opera di sensibilizzazione va bene, dato che noi commercialisti siamo così abituati alle proroghe la data del 2019 non viene presa sul serio e invece è importante attrezzarsi fin da ora. Ma - prosegue Virgillito - questo documento è solo un primo passo, perché la formazione all’e-fattura non deve basarsi solo sull’aspetto tecnico (cosa che fa il documento del Consiglio) perché questo non ci mette al riparo dalla concorrenza del mercato».

Per Virgillito l’e-fattura può trasformarsi da rischio a opportunità solo se i commercialisti saranno in grado di valorizzare i dati che la fattura elettronica fornirà, perché i dati da prodotto finale devono diventare una base preziosa per fare la consulenza.

Tornando al documento, il suo obiettivo è mostrare come si potrebbe organizzare la contabilità semplificata digitalizzata nel caso in cui venga richiesto al professionista di gestire l’intero processo di fatturazione, contabilizzazione e conservazione delle fatture. Un buon punto di partenza per immaginare il futuro.

La fattura elettronica “preoccupa” la categoria e il Consiglio, come anche le rappresentanze sindacali. Si chiede che la partenza prevista per il 1° gennaio 2019 non sia obbligatoria ma facoltativa, per consentire alle migliaia di piccole e micro imprese e ai loro consulenti di attrezzarsi. Su quanto tempo servirebbe per portare a regime l’intera operazione, Virgillito non ha dubbi: «Servirebbe almeno un triennio, il tempo necessario per fornire un’adeguata formazione sia a chi già svolge la professione e deve riconvertire l’attività e digitalizzarsi sia per formare le nuove leve».

Con lo spesometro i commercialisti avevano chiesto sei mesi in più di tempo e quanto è accaduto ha dato loro ragione. Ora si vedrà cosa accadrà con la fattura elettronica. Un importante banco di prova sarà l’obbligo che scatta per le cessioni di carburanti per autotrazione e per le prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese nel quadro di un appalto pubblico.

Cndcec, documento su fattura elettronica

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