Professione

Commercialisti, Mef e ministero dell’Interno: al via l’osservatorio enti pubblici e società partecipate

L’iniziativa partita dal Consiglio nazionale mira a creare un luogo di confronto per elaborare proposte, progetti e soluzioni normative. Tra i partecipanti Abi, Anci, Ifel, Utilitalia e Unioncamere

di Federica Micardi

Nasce l’Osservatorio enti pubblici e società partecipate con sede presso il Consiglio nazionale dei commercialisti. Un luogo di incontro tra i massimi esperti del settore per elaborare proposte, progetti e suggerimenti per buone pratiche e soluzioni normative e interpretative in materia di enti locali e società a partecipazione pubblica.
L’Osservatorio si pone l’obiettivo di far sedere allo stesso tavolo i principali e più autorevoli protagonisti di tematiche che il Consiglio nazionale reputa strategiche per la categoria (sono oltre 40mila i commercialisti iscritti nell’Elenco dei revisori degli enti locali) e per l’intero Paese.

I compiti dell’Osservatorio

«L’Osservatorio – spiega il presidente dei commercialisti Elbano de Nuccio - avrà due linee di intervento. Da un lato, una funzione propositiva e suppletiva attraverso la formulazione di proposte da sottoporre all’attenzione del mondo politico per intervenire in termini correttivi rispetto a norme già esistenti e, dall’altro, conferire sempre di più competenze tecniche distintive e specialistiche ai commercialisti. Una formazione specialistica – ha proseguito – non solo da indirizzare ai professionisti, ma anche da mettere a disposizione delle istituzioni in generale».

Già individuate le prime tre linee di azione: l’interazione tra il Testo Unico delle società a partecipazione pubblica (Tusp) e il Codice della crisi d’impresa; l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale all’interno degli enti locali; la funzione dell’organo di revisione.

I tre temi – ha spiegato il coordinatore dell’Osservatorio Davide Di Russo - sono riconducibili alle aree di intervento che verranno a plasmare la struttura dell’Osservatorio. «La prima – ha spiegato Di Russo – è quella, in generale, delle società partecipate da amministrazioni pubbliche, la seconda ha l’obiettivo di supportare l’implementazione della contabilità economico patrimoniale nel settore pubblico, la terza concerne la riforma del Testo unico sugli enti locali (Tuel)». L'obiettivo, sul fronte delle società pubbliche, è quello di fornire un contributo per superare i punti controversi che caratterizzano l'interpretazione del Tusp. Quanto agli enti locali, l'ambizione è quella di favorire il recepimento della contabilità economico- patrimoniale (che deve essere vista come un'opportunità più che un adempimento).

I partecipanti all’Osservatorio

All’Osservatorio partecipano - oltre al Consiglio nazionale dei commercialisti, rappresentato dai consiglieri nazionali delegati alla materia Cristina Bertinelli e Giuseppe Venneri – esponenti del ministero dell’Economia e delle Finanze, del ministero dell’Interno, Abi, Anci, Ifel, Utilitalia, Unioncamere, accanto a esponenti della magistratura, dell’Università e delle professioni.

I componenti sono: Giancarlo Astegiano, Filippo Barbagallo, Salvatore Bilardo, Harald Bonura, Marco Castellani, Antonio Colaianni, Giordano Colarullo, Luigi Di Marco, Rinieri Ferone, Andrea Ferri, Roberto Garofoli, Bernardo Giorgio Mattarella, Tommaso Miele, Veronica Nicotra, Luciano Panzani, Francesca Palisi, Alessandro Pettinato, Riccardo Ranalli, Cinzia Simeone, nonché – in qualità di uditori – Daniela Rota e Stefano Bocchino.

Il Dm compensi

De Nuccio ha posto l’attenzione sul tema dei compensi degli organi delle società a controllo pubblico. «Tanti – sottolinea – chiedono che il “Dm compensi” consenta al comparto societario pubblico di competere per assicurarsi le migliori professionalità, e quindi superare l’attuale situazione, che costringe a riconoscere compensi non superiori all’80% di quelli del 2013».


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