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Commercialisti, le nuove sfide dell’innovazione dei processi

Il progetto open banking consente di aumentare l’efficienza già introdotta dalla fatturazione elettronica, estendendo l’automazione del processo anche alla contabilizzazione dell’estratto conto bancario

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Da sempre una delle principali categorie di clienti delle software house associate ad AssoSoftware è rappresentata dai commercialisti.

Una collaborazione reciproca che negli ultimi tre decenni ha portato enormi benefici a entrambe le parti, ma in cascata anche alle aziende clienti dei commercialisti che hanno potuto beneficiare di un’integrazione sempre più spinta e a più livelli dei prodotti gestionali.

Molto lavoro è stato fatto, ad esempio, in ambito fatturazione elettronica: moltissime software house forniscono ai commercialisti soluzioni per acquisire le fatture delle aziende clienti che sono, in molti casi, altresì dotate di funzionalità gestionali “base”, sufficienti tuttavia per gestire la normale operatività di imprese di dimensioni piccole e medie, senza la necessità per queste ultime di dover adottare un software aziendale. Il tutto a costi davvero esigui.

Funzionalità che in ambito paghe ritroviamo, ad esempio, nei portali web in cui i dipendenti delle aziende clienti possono indicare le ore lavorate, le assenze, le ferie e tutte le altre informazioni utili alla predisposizione dei cedolini e all’amministrazione del personale.

Sono stati quindi accolti con grande favore i risultati del «Reputational report 2021», pubblicato il 5 luglio 2022 sul sito della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, che fornisce una fotografia attuale sugli iscritti e sullo scenario attuale della professione, così come su tutte le iniziative portate avanti dall’Ente.

Una fotografia che, a dispetto di quanto talvolta emerge da alcune generalizzazioni tratte da situazioni specifiche, fornisce indicazioni non solo incoraggianti, ma per certi aspetti anche molto positive.

Tra gli elementi positivi:

• il trend in crescita dei nuovi iscritti, ben 2.639 nel 2021 (contro 2.090 del 2020), che porta il totale degli associati a superare quota 72 mila;

• il numero consistente di iscritti, ben 4.125, che nel 2021 hanno volontariamente scelto di applicare un’aliquota più elevata per la contribuzione soggettiva (nel 2020 erano stati 3.024);

• l’aumento della componente femminile, passata al 33,2% (nel 2020 era del 32,9%), che si consolida in modo consistente rispetto al 2004 anno in cui era circa del 25%. Nell’ultimo quinquennio le neoiscritte donne rappresentano il 42,1% dei nuovi associati;

• un aumento dei redditi al femminile del 15% tra il 2012 e il 2021, a fronte di un +8% dei dottori commercialisti uomini.

Infine un aumento dei redditi medi dell’1% nel 2021 rispetto al 2020, che passano da 67.300 e 68mila euro.

Interessante anche il commento del presidente Stefano Distilli che ha ricordato la tenuta anti-ciclica della professione del commercialista e l’impegno anche della Cassa per mantenere un buon livello di attrattività nell’ambito del mercato del lavoro della consulenza fiscale e d’azienda.

È chiaro che in un contesto positivo è possibile anche per le software house continuare a innovare e proporre sempre nuove soluzioni orientate a un costante miglioramento dell’efficienza e della produttività dello studio.

Ogni innovazione significativa viene valutata dal commercialista e proposta anche alle sue aziende clienti, sia che queste utilizzino il medesimo software del commercialista stesso, sia anche che queste utilizzino software diversi. In un’economia dove il valore di ciascuna innovazione va a beneficio di tutti.

Tra le più rilevanti di questi ultimi tempi meritano menzione le innovazioni connesse all’entrata in vigore della seconda direttiva europea sui servizi di pagamento, più nota con l’acronimo Psd2, che dopo la sua introduzione ha avuto impatti importanti sulle attività di istituti bancari, clienti e professionisti.

Uno tra i progetti più importanti nell’ambito della Psd2 è stato il cosiddetto open banking, cioè il sistema di interoperabilità e condivisione dei dati tra i diversi componenti dell’ecosistema bancario.

Le soluzioni software che sono state sviluppate consentono non solo allo studio, ma anche alle sue aziende clienti, di ottenere autonomamente i movimenti bancari, interpretarli e contabilizzarli.

È così possibile aumentare l’efficienza già introdotta dalla fatturazione elettronica, estendendo l’automazione del processo anche alla contabilizzazione dell’estratto conto bancario.

Alle funzionalità base si possono aggiungere ulteriori funzionalità evolute, che stanno anch’esse via via crescendo grazie alla disponibilità di service finanziari, in grado di fornire informazioni già normalizzate e quindi utilizzabili dai software gestionali senza la necessità di impostare mappature diverse per istituti bancari diversi.