Professione

Commercialisti, più offerta dalle scuole di alta formazione

Non solo percorsi biennali da 200 ore: le 14 Saf sul territorio si aprono anche a corsi più brevi validi per i crediti

di Francesco Nariello

Potenziato il sistema delle Scuole di alta formazione per i commercialisti. Ai corsi specialistici erogati finora, biennali e da almeno 200 ore, si aggiungeranno numerosi altri eventi formativi, di durata inferiore, per l’acquisizione di nuove competenze e l’aggiornamento professionale. Tutta la didattica, inoltre - anche tenendo conto del quadro modificato dall’emergenza pandemica - potrà essere erogata anche in modalità mista e a distanza.

Sono questi gli effetti dell’approvazione da parte del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) del «Regolamento per la costituzione e il funzionamento delle Scuole di alta formazione», che aggiorna e accorpa i contenuti dei documenti in materia varati negli scorsi anni, introducendo diverse novità che modificheranno, a partire dai prossimi mesi, l’offerta formativa a disposizione della categoria.

Le novità

Le quattordici Scuole di alta formazione (Saf) istituite dal Consiglio nazionale dei commercialisti sono nate con l’obbiettivo, tra l’altro, di «promuovere percorsi altamente qualificati al fine di creare nuove opportunità di lavoro» per i professionisti. Tutti gli eventi formativi - «corsi specialistici» - fin qui erogati, anche in partnership con le Università, hanno avuto durata biennale e una didattica non inferiore alle 200 ore.

Da ora, invece, l’offerta si amplia. Con il nuovo regolamento, infatti, la durata dei corsi di alta formazione organizzati dalle Saf potrà essere compresa tra un minimo di 80 e un massimo di 200 ore nell’arco temporale massimo (e non più minimo) di 24 mesi. La proposta inoltre si estende alle altre attività formative obbligatorie di durata non inferiore alle 12 ore, inclusi, ad esempio, i percorsi per i quali è prevista l’acquisizione di crediti obbligatori, come quelli per revisore legale (20 ore) o per la gestione condomini (15) o per l’iscrizione al nuovo registro per i curatori fallimentari (40).

A regime, il Cncdec stima che i servizi offerti dalle Saf potranno coinvolgere fino a 40-50mila professionisti l’anno.

Sarà introdotta, inoltre, l’opportunità di erogare i programmi di alta formazione, anche per l’intera durata del corso, sia in presenza che a distanza (Fad) o in modalità mista. Una scelta che tiene conto del cambiamento di scenario e di abitudini rispetto alle modalità di fruizione dell’aggiornamento professionale da parte dei commercialisti, con una decisa virata verso la forma a distanza imposta dal perdurare dell’emergenza Covid.

L’ampliamento dell’offerta

Con le scuole per l’alta formazione, anche grazie alle modifiche introdotte, afferma Sandro Santi, consigliere Cndcec con delega ad attività formative e Università, «puntiamo a mettere a disposizione degli iscritti, in modo semplice e con facilità di accesso, un sistema di corsi specialistici che favoriscano la crescita della qualità delle prestazioni dei colleghi». Dando la possibilità ai commercialisti, anche esulando dalle tradizionali materie in ambito fiscale-tributario più strettamente connesse alla professione, «di accedere a un’offerta di formazione sempre più ampia, che li aiuti in un mercato del lavoro dal quale provengono richieste crescenti di specializzazione, per prestazioni - anche di nicchia - che rientrano comunque nelle competenze della nostra professione».

Nella fascia tra le 80 e le 200 ore, precisa inoltre Santi - «resteranno i corsi specialistici di alta formazione: obiettivo primario che ha portato all’istituzione delle Saf, in attesa di una modifica al Dlgs 139/2005 che introduca nel nostro ordinamento le specializzazioni». La possibilità di seguire i corsi totalmente da remoto, invece, è prevista, al momento, fino al 31 dicembre 2021 - in deroga al regime ordinario - in attesa che il Cndcec fissi regole e requisiti ad hoc per le piattaforme digitali che erogano webinar, al fine del rilevamento delle presenze.

La formazione a distanza

Il Consiglio nazionale è al lavoro anche su un nuovo regolamento per rendere strutturale la formazione a distanza , con regole e requisiti specifici per il riconoscimento, anche in un regime ordinario, dei crediti relativi a corsi e webinar erogati sulle diverse piattaforme digitali.

Il Cncdec punta a completare entro giugno il lavoro sul regolamento per sottoporlo al vaglio del ministero della Giustizia.

La disciplina in vigore per la formazione professionale della categoria, infatti, contempla l’e-learning, ma non il ricorso ai webinar, i seminari in rete erogati sulle varie piattaforme, il cui utilizzo è dilagato nel corso dell’ultimo anno. Questi strumenti, spiegano dal Cndcec, «danno luogo, con il sistema attuale, e senza considerare la deroga ora applicata, a problematiche in materia di controllo della partecipazione».

Il controllo delle presenze

Il nuovo testo, dunque, si propone di «regolare in modo ufficiale anche questa forma di fruizione in remoto, introducendo, come fatto nel caso dell’e-learning, forme di controllo dell’effettiva presenza del professionista davanti allo schermo».

Indicando, con il supporto di esperti informatici, le caratteristiche da possedere e i requisiti da rispettare affinché una piattaforma digitale possa essere abilitata alla formazione a distanza dei commercialisti.

Il regolamento, che introdurrà parametri e requisiti per le piattaforme digitali che organizzano webinar, si occuperà anche di altri temi: dall’aggiornamento del quadro della formazione professionale con i nuovi corsi offerti dalle Saf alle indicazioni per l’utilizzo, nel corso del triennio, dei crediti acquisiti durante eventuali periodi di esonero.

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