Professione

Commercialisti, riparte la fondazione Adr

Torna operativa la fondazione nata favorire la cultura della risoluzione alternativa delle controversie. Attenzione puntata su sovraindebitamento e formazione

di Federica Micardi

La Fondazione Adr commercialisti torna operativa; la guida è stata affidata ad Antonio Trommino (Ordine di Siracusa) mentre Maria Lucetta Russotto (Ordine di Prato) è stata nominata vice presidente.

La Fondazione Adr (alternative dispute resolution) riparte mantenendo il suo scopo originario: favorire la diffusione tra i commercialisti della cultura della risoluzione alternativa delle controversie. Fondazione Adr si occuperà di sovraindebitamento e di procedure minori, attraverso un percorso scientifico di sensibilizzazione e coinvolgimento degli organismi territoriali di composizione della crisi e di assistenza alla specifica formazione obbligatoria, che potrà fornire direttamente. Avrà, inoltre, il compito di formulare documenti finalizzati a uniformare le procedure degli Occ (organismi di composizione della crisi) e dei propri gestori. «Oltre al ruolo scientifico - spiega il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio - la Fondazione si occuperà di fornire le competenze tecniche necessarie ai commercialisti per poter operare all’interno del mercato professionale. Avrà anche una funzione politica di visibilità - aggiunge de Nuccio - a dimostrazione del fatto che i commercialisti sono attori protagonisti delle composizioni negoziali delle crisi». Fondazione Adr sarà operativa da gennaio 2023; con il suo ritorno in attività si completa il processo di riforma delle fondazioni della categoria avviato con lo sdoppiamento della Fondazione nazionale commercialisti in due distinte fondazioni: ricerca e formazione (si veda il Sole 24 Ore del 27 ottobre). Una riforma fatta per dare maggior visibilità al ruolo della funzione del commercialista e presidiare le aree strategiche dell’attività professione.

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