Finanza

Commercialisti, il visto di conformità sull’informativa finanziaria monitora il rischio futuro

Pubblicate le linee guida dei commercialisti per il rilascio del visto di conformità e del visto di congruità

di Gianluca Dan e Federica Micardi

Pubblicata la versione definitiva delle Linee guida per il rilascio del visto di conformità e del visto di congruità sull’informativa finanziaria aziendale da parte dei commercialisti. Il documento, elaborato dal Consiglio nazionale dei commercialisti e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti, tiene conto del processo di armonizzazione e adeguamento della normativa europea in materia di valutazione del merito creditizio, concessione e gestione dei crediti (sia in bonis che deteriorati) e monitoraggio del rischio di credito, che ha avuto il suo epilogo normativo con la definitiva applicazione della nuova definizione di default a partire dal 1° gennaio 2021 e verrà integrato con l’applicazione delle nuove Linee guida Eba Lom dal prossimo 30 giugno in relazione ai nuovi finanziamenti.

Il documento traccia delle Linee Guida per il rilascio, da parte del professionista, di un visto di conformità per l’informativa finanziaria storica e corrente (backward-looking information) e di congruità per quella prospettica (forward-looking information).

Il cambio di prospettiva

«L'evoluzione regolamentare ha indotto un cambiamento, sotto certi aspetti “epocale”, per le banche del nostro Paese e, più in generale, per tutte le istituzioni finanziarie soggette a vigilanza prudenziale – afferma Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti -. Un cambiamento che comporterà necessariamente una sorta di vera e propria “rivoluzione culturale” per tutti gli operatori economici coinvolti, in primis le banche e le imprese, ma anche i professionisti. A ciò si aggiunga che le imprese, in particolare quelle costituite sotto forma di società, sono già tenute ad adottare, pur nel rispetto del principio di proporzionalità richiamato dall'articolo 2086 del Codice civile, adeguati assetti amministrativi, organizzativi e contabili». Assetti che sul piano operativo, si tradurranno in modelli di risk governance (corporate governance, controlli interni e gestione proattiva dei rischi) in grado di assicurare a fornitori, dipendenti, clienti, banche ed erario la necessaria trasparenza e affidabilità dell’informazione finanziaria aziendale, storica, corrente e prospettica.

Cambia l'approccio metodologico che non si baserà più sui dati storici, ma su analisi e valutazioni di tipo prospettico, che richiedono di considerare esplicitamente anche la dimensione rischio che caratterizza il futuro (cosiddetto forward-looking approach) attraverso l'utilizzo di modelli statistico-econometrici.

«L’approccio orientato al futuro - spiegano Maurizio Grosso e Lorenzo Sirch, consiglieri nazionali dei commercialisti delegati alla finanza aziendale - si coniuga con il radicale cambiamento del modello economico-aziendale di riferimento: dal tradizionale shareholder model basato sul primato dei portatori di capitale di rischio e sulla insindacabilità della corporate judgmental rule si passa a uno stakeholder model basato sulla prevalente tutela delle terze parti portatrici di interessi presenti all’interno e all’esterno dell’ambito aziendale».

L’approccio al rischio, comporta per esempio il doversi chiedere: cosa succede se alcune delle variabili principali si modificano, ad esempio cambia il prezzo della materia prima, sono in grado di affrontare tale variazione? Essere consapevoli dei rischi che si corrono può spingere l’azienda a tutelarsi.

Le Linee guida

Le Linee guida sono strutturate in tre parti, nella prima si parla del contesto normativo e operativo di riferimento e dei postulati generali dell’attività di assurance; la seconda parte delinea un protocollo operativo per le tre diverse procedure proposte: semplificata per le piccole imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata ma comunque obbligate alla nomina dell’organo di controllo societario, ordinaria per le piccole imprese obbligate alla presentazione del bilancio in forma ordinaria e avanzata per le imprese di media e grande dimensione; la terza parte contiene gli allegati necessari al rilascio dei visti di conformità e congruità da parte del commercialista.

Rispetto alla bozza messa in consultazione a febbraio sono state recepite diverse osservazioni volte a chiarire i contenuti del documento ed è stato ampliato il glossario. La struttura del documento è invariata ma sono state aggiunte diverse note e chiariti alcuni concetti. Si tratta di un documento molto tecnico, più facilmente comprensibile per chi ha operato con banche o finanziarie, che già da tempo hanno cambiato l’approccio. Un passaggio che ora dovranno fare anche le imprese, che non devono più dimostrare la redditività passata ma quella futura, perchè aziende con gli stessi numeri possono avere un'esposizione al rischio molto diversa.

La guida vuole essere quindi un aiuto per l’imprenditore che vuole assicurare ai terzi, da parte di professionisti neutrali e indipendenti, un’informativa aziendale affidabile, significativa, completa e tempestiva, che costituisca un’imprescindibile premessa all’assunzione di decisioni che coinvolgano interessi economici e valutazione di rischi.


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