Controlli e liti

Compensazioni a rischio in stand by

immagine non disponibile

di Giovanni Parente

Compensazioni a rischio “congelate” per 30 giorni dalle Entrate. Arriva una nuova sanzione amministrativa fra 250 e 10mila euro a carico di cessionari o committenti in caso di applicazione dell’imposta in misura superiore a quella effettiva, erroneamente assolta dal cedente o prestatore.

Il passaggio alla Camera conferma la norma contenuta nella versione all’ingresso in Parlamento del Ddl di bilancio che punta a stringere ulteriormente le maglie sull’utilizzo di crediti (totalmente o parzialmente) non spettanti nel modello F24. Le Entrate potranno, infatti, sospendere fino a trenta giorni le deleghe di pagamento con compensazioni che presentano profili di rischio (i criteri e l’attuazione passeranno da un provvedimento dell’Agenzia) per effettuare controlli. Se il credito risulta correttamente utilizzato non ci sono effetti per il contribuente e l’operazione si considera andata a buon fine. Discorso diverso per i controlli con esito negativo: in questo caso il versamento non si considera effettuato con tutte le conseguenze annesse.

Nel passaggio in commissione Bilancio alla Camera è stata, invece, introdotta una nuova sanzione in ambito Iva fra 250 e 10mila euro che punta a colpire cessionari o committenti (fermo restando il loro diritto alla detrazione) per l’applicazione dell’imposta in misura superiore a quella effettiva, erroneamente assolta dal cedente o prestatore. Niente restituzione dell’impostase il versamento è avvenuto in un contesto di frode.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©