Controlli e liti

Contradditorio documentale anche per le liti fiscali. Spunta l’ipotesi udienza pubblica scaglionata

Il Mef studia un correttivo all’articolo 221, comma 4, della legge di conversione del Dl Rilancio

Il «contraddittorio documentale», ad oggi previsto nella fase dell’emergenza epidemiologica solo per il processo civile e penale, sarà esteso anche al contenzioso tributario. Il Mef corre ai ripari, dopo che nell’articolo 221, comma 4, della legge di conversione del Dl Rilancio è stata esclusa la giurisdizione fiscale dalla possibilità di sostituire l’udienza pubblica con il deposito di memorie scritte dei difensori (si veda Il Sole 24 Ore del Lunedì del 1° settembre).

Allo studio della Direzione tributaria del Dipartimento finanze c’è un correttivo all’articolo 221, che presto dovrebbe finire in un emendamento da presentare al Dl Semplificazioni, la cui conversione è prevista per il 14 settembre prossimo. L’intenzione dei tecnici di via XX Settembre è di consentire anche alla magistratura tributaria di svolgere le udienze in modalità «cartolare» fino alla conclusione della fase emergenziale, evitando così pericolosi assembramenti. Un aspetto di non poco conto per gli addetti ai lavori, considerato che la giustizia tributaria è l’unica tra le giurisdizioni a non può sfruttare la video-udienza in quanto da luglio si attende un parere del Garante della Privacy e dell’Agid.

Eppure sembra esserci una ulteriore via. I giudici tributari che ritengono inapplicabile il 221 al processo tributario, celebrano nel mese di settembre le udienze in modo simile all’udienza tradizionale pre-Covid, adottando una prassi finalizzata ad evitare il rischio contagio, attesa l’assenza delle disposizioni tecniche che consentono la celebrazione dell’udienza da remoto.

Nella prassi attuale, il presidente del Collegio notifica l’avviso di trattazione di udienza, disponendo che il difensore comunichi alla segreteria della sezione la mail ordinaria. Ciò al fine di consentire al segretario di comunicare al difensore:
1. la specifica ora di trattazione della causa;
2. l’accesso ai locali di udienza non prima di 5 minuti dell'inizio della trattazione;
3. l’ordine di abbandonare i locali d’udienza entro 5 minuti dalla conclusione della trattazione.

La soluzione suddetta, incontra il favore dell'avvocatura tributaria, poiché contempera equamente le esigenze di tutela della salute di tutti gli attori del processo tributario e le peculiarità del processo tributario. Quest’ultimo, infatti, si distingue dal processo civile per la mancanza di una fase istruttoria che, invece, è il momento centrale del processo civile, con la conseguenza che appare del tutto illegittima la privazione dell’udienza pubblica nel processo tributario.

Per questo motivo i consigli nazionali degli avvocati e dei commercialisti, insieme all’Uncat, all’Adc e all’Anc, hanno deliberato la presentazione di una mozione al Cpgt con cui si chiede di adoperarsi, con i propri poteri, per la uniforme celebrazione della udienza in forma pubblica ed invita il Mef, ad adoperarsi affinché gli accessi agli uffici di segreteria riprendano regolarmente, adottando le misure più elastiche a tutela dei dipendenti e degli utenti.


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