Finanza

Contributi Covid, costi ribaltati fuori dai ricavi

di Giorgio Gavelli

Nei calcoli di riduzione del fatturato necessari per definire la spettanza o meno dei contributi a fondo perduto “Covid”, vanno escluse le fatture che il locatario di un leasing “in costruendo” riceve dalle imprese appaltatrici e ribalta “a specchio” alla società di leasing, la quale, nella sua veste di soggetto finanziatore, paga direttamente i fornitori. Concordando con l’istante, l’Agenzia (risposta ad interpello n. 601/2021 diffusa il 16 settembre) richiama un concetto già espresso al paragrafo 2.6 della Circolare n. 22/E/2020, nei confronti dei consorzi tra imprese che si limitano ad operare il ribaltamento dei costi/proventi percepiti alle imprese che ne fanno parte. Più che di “veri” costi e ricavi, si tratta di mere “partite di giro”, che fanno parte delle fatture attive e passive, ma che, ove comprese nel concetto di “fatturato”, rischierebbero di stravolgere, senza motivazione alcuna, i confronti richiesti per l’ammissione ai contributi a fondo perduto. Con la successiva circolare n. 25/E/2020, l’Agenzia ha chiarito che «diversamente, i consorzi che svolgono una propria attività autonoma rispetto alle consorziate e che assumono rappresentanza esterna possono comunque fruire del contributo a fondo perduto Covid-19 in relazione alle attività ammesse al contributo stesso».

In merito al fatto che la risposta giunge tardi rispetto alla scadenza del termine per l’istanza, le Entrate ricordano che l’istante avrebbe potuto presentare domanda di accesso al contributo entro i termini, restando libero, poi di conformarsi o meno al parere espresso con la risposta all’interpello. Spesso, tuttavia, ciò si traduce nella frettolosa restituzione con interessi di quanto percepito

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