Adempimenti

Contributi previdenziali, l’Economia firma il decreto sull’esonero per i professionisti

Le Casse di previdenza stanno preparando un interpello per risolvere i dubbi ancora aperti

di Federica Micardi

Il ministro dell'Economia Daniele Franco ieri ha firmato il decreto sull'esonero contributivo. Il testo è lo stesso firmato pochi giorni fa dal ministro del Lavoro Andrea Orlando.

Dato che il Dm deve passare al vaglio della Corte dei conti e poi ottenere l’autorizzazione della Commissione europea sugli aiuti di Stato, prima della pubblicazione in Gazzetta passerà circa un mese. Tempo che potrebbe consentire di risolvere alcuni dubbi interpretativi sollevati dalle dagli enti di previdenza dei professionisti (si veda il Sole 24 Ore del 13 e del 14 maggio); dubbi su cui, sempre ieri, i direttori delle Casse di previdenza si sono confrontati . Per risolverli è stato deciso di presentare ai ministeri un interpello; l’obiettivo delle Casse è quello di avere le idee chiare prima della raccolta delle domande.

L'aspetto più critico riguarda i contributi che possono beneficiare dell’esonero; nel Dm si legge che si tratta dei «contributi complessivi di competenza del 2021 e in scadenza entro il 31 dicembre 2021». Secondo le Casse sono due le interpretazioni possibili: c’è chi si attiene al testo letterale e quindi ritiene esonerabili solo i contributi minimi versati nel 2021, perché la differenza riguarda il conguaglio dei contributi 2020; una seconda interpretazione ritiene, invece, che l’esonero riguardi i contributi da versare nel 2021 anche se riguardano i redditi 2020.

Un altro dubbio riguarda il requisito della regolarità contributiva, ogni ente ha regole diverse di regolarità e le Casse si chiedono se, data la loro autonomia, ciascuna possa attenersi alla regolamentazione interna. Va chiarito anche che cosa fare nel caso i beneficiari dell’esonero abbiano già versato i contributi di loro competenza; per gli iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps l’articolo 2, comma 3 del decreto chiarisce che potranno essere compensati o chiesti a rimborso; un’analoga precisazione però manca per i professionisti.

La questione del reddito da considerare - per il limite dei 50mila euro annui - sembra invece trovare tutti d’accordo. La legge 178/2020 - che ha introdotto questo beneficio - parla di reddito complessivo, il Dm , però, ha allargato le maglie e considera il reddito professionale; per le Casse va considerato il reddito indicato dal decreto, che è quello su cui vengono calcolati i contributi da versare.

Ma quanti sono i professionisti interessati? Gli iscritti alle Casse che dichiarano un reddito professionale entro i 50mila euro, sono 941.358, chi di loro ha subito un calo di almeno il 33% rispetto all’anno precedente ha diritto all’esonero, che comunque non può essere superiore a 3mila euro; l’importo dipenderà dal numero di domande; la cifra stanziata per Casse è di un miliardo.

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