Coronavirus, niente proroga per le verifiche sulle ritenute negli appalti
La circolare 8/E conferma che le proroghe degli adempimenti non hanno effetti, con poche eccezioni, su questi controlli
Non c’è proroga per le verifiche sulle ritenute in materia di appalti, pubblici e privati. Almeno, non c’è per la quasi totalità delle imprese. La fondamentale conferma arriva nella circolare 8/E, con la quale l’agenzia delle Entrate ha appena chiarito i dubbi più frequenti relativi al decreto legge Cura Italia. E, tra questi, anche i confini di applicazione del congelamento di adempimenti e versamenti ai nuovi controlli sulle ritenute.
Il quesito
La circolare parte da un quesito sul quale spesso, nelle scorse settimane, gli operatori si sono interrogati: se la sospensione di adempimenti e versamenti disposta nel quadro dell’emergenza dal decreto Cura Italia si applichi anche agli obblighi in materia di ritenute e appalti, messi in campo dall’articolo 4 del Dl 124/2019, il decreto fiscale.
Il chiarimento
La risposta è, in gran parte, negativa. L’agenzia delle Entrate, infatti, collega il congelamento delle verifiche solo a una situazione: il blocco del pagamento delle ritenute. Questa sospensione è stata disposta dagli articoli 61 e 62 del Cura Italia solo per tre categorie di soggetti, tutti poco coinvoli dalle verifiche sugli appalti.
In primo luogo, i settori più toccati dall’emergenza, come il turismo, la ristorazione, le palestre e le attività culturali. In secondo luogo, le imprese con ricavi o compensi non superiori a due milioni di euro nel corso del 2019. Infine, i soggetti con domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nella prima zona rossa, composta da undici piccoli Comuni tra Lombardia e Veneto.
«Solo per le predette categorie di soggetti risultano sospesi gli obblighi di versamento e conseguentemente sono sospesi i controlli», spiega la circolare. Quindi, solo in questi casi i committenti potranno stare sereni e disapplicare il complesso meccanismo di controllo sugli adempimenti degli appaltatori. «I predetti controlli da parte del committente – dice ancora l’agenzia – sono strettamente connessi ai versamenti delle ritenute da parte dell’appaltatore».
In queste situazioni, i pagamenti delle prestazioni relative all’appalto potranno proseguire in maniera regolare, anche in assenza dell’invio delle ritenute. I controlli del committente, e quindi l’obbligo di sospendere i pagamenti dei corrispettivi, riprenderanno con la ripartenza dei versamenti.
Le imprese escluse
Resta esclusa, così, la gran parte delle imprese. Basti pensare a settori in questo periodo molto sollecitati, come quello della grande distribuzione organizzata, dei servizi di pulizia o di quelli informatici. In tutti questi casi, proseguono i versamenti sulle ritenute. E, quindi, anche i controlli da parte dei committenti. A questi, a partire dal 30 aprile, saranno anche applicabili le sanzioni: in quella data, infatti, scadrà la moratoria.