Adempimenti

Coronavirus, niente proroga per le verifiche sulle ritenute negli appalti

La circolare 8/E conferma che le proroghe degli adempimenti non hanno effetti, con poche eccezioni, su questi controlli

di Giuseppe Latour

Non c’è proroga per le verifiche sulle ritenute in materia di appalti, pubblici e privati. Almeno, non c’è per la quasi totalità delle imprese. La fondamentale conferma arriva nella circolare 8/E, con la quale l’agenzia delle Entrate ha appena chiarito i dubbi più frequenti relativi al decreto legge Cura Italia. E, tra questi, anche i confini di applicazione del congelamento di adempimenti e versamenti ai nuovi controlli sulle ritenute.

Il quesito
La circolare parte da un quesito sul quale spesso, nelle scorse settimane, gli operatori si sono interrogati: se la sospensione di adempimenti e versamenti disposta nel quadro dell’emergenza dal decreto Cura Italia si applichi anche agli obblighi in materia di ritenute e appalti, messi in campo dall’articolo 4 del Dl 124/2019, il decreto fiscale.

Il chiarimento
La risposta è, in gran parte, negativa. L’agenzia delle Entrate, infatti, collega il congelamento delle verifiche solo a una situazione: il blocco del pagamento delle ritenute. Questa sospensione è stata disposta dagli articoli 61 e 62 del Cura Italia solo per tre categorie di soggetti, tutti poco coinvoli dalle verifiche sugli appalti.

In primo luogo, i settori più toccati dall’emergenza, come il turismo, la ristorazione, le palestre e le attività culturali. In secondo luogo, le imprese con ricavi o compensi non superiori a due milioni di euro nel corso del 2019. Infine, i soggetti con domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nella prima zona rossa, composta da undici piccoli Comuni tra Lombardia e Veneto.

«Solo per le predette categorie di soggetti risultano sospesi gli obblighi di versamento e conseguentemente sono sospesi i controlli», spiega la circolare. Quindi, solo in questi casi i committenti potranno stare sereni e disapplicare il complesso meccanismo di controllo sugli adempimenti degli appaltatori. «I predetti controlli da parte del committente – dice ancora l’agenzia – sono strettamente connessi ai versamenti delle ritenute da parte dell’appaltatore».

In queste situazioni, i pagamenti delle prestazioni relative all’appalto potranno proseguire in maniera regolare, anche in assenza dell’invio delle ritenute. I controlli del committente, e quindi l’obbligo di sospendere i pagamenti dei corrispettivi, riprenderanno con la ripartenza dei versamenti.

Le imprese escluse
Resta esclusa, così, la gran parte delle imprese. Basti pensare a settori in questo periodo molto sollecitati, come quello della grande distribuzione organizzata, dei servizi di pulizia o di quelli informatici. In tutti questi casi, proseguono i versamenti sulle ritenute. E, quindi, anche i controlli da parte dei committenti. A questi, a partire dal 30 aprile, saranno anche applicabili le sanzioni: in quella data, infatti, scadrà la moratoria.

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