Adempimenti

Coronavirus, sospese le rate della rottamazione

Con il Dm del Mef stop nelle aree rosse anche alla pace fiscale. Serve un provvedimento specifico per i contributi

di Ivan Cimmarusti e Tonino Morina

Lo stop al pagamento dei tributi nella «zona rossa» infetta da Coronavirus si applica anche alla pace fiscale sulle cartelle. Rinviate, dunque, le rate di rottamazione ter e saldo e stralcio previste per il 28 febbraio. Ma si dovrà attendere nei prossimi giorni un provvedimento del Governo per far rientrare anche i versamenti dei contributi previdenziali.

Sono gli aspetti che emergono dal decreto del ministero dell’Economia (anticipato ieri su NT+ Fisco) in applicazione delle «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza» Codiv-2019, che sospende gli adempimenti tributari negli 11 Comuni dell’area interessata, che raccoglie complessivi 50mila abitanti. Il rinvio, dunque, si applicherà anche alle rate dei vari condoni. Un tema a cuore dei commercialisti, che nella giornata di ieri hanno chiesto al Consiglio nazionale una serie di chiarimenti in merito all’interpretazione del decreto del Mef.

La norma dispone la sospensione di adempimenti e versamenti tributari in scadenza tra il 21 febbraio e il 31 marzo. Si tratta di uno stop che riguarda anche i pagamenti delle cartelle emesse dagli agenti della riscossione ed i pagamenti dovuti a seguito di accertamenti esecutivi dell’agenzia delle Entrate. Per lo stesso periodo i sostituti di imposta sono esonerati dal versare o trattenere le ritenute. Gli adempimenti e i versamenti sospesi si dovranno poi fare entro il 30 aprile 2020. Beneficiano della sospensione dei termini le persone fisiche ed i soggetti diversi dalle persone fisiche, che, al 21 febbraio 2020, avevano la residenza o la sede legale, oppure operativa, nella «zona rossa». Si tratta di un provvedimento, dunque, che si applica anche alla pace fiscale. Su questo fronte sono diversi i versamenti in scadenza e che dunque saranno rinviati. Entro il 28 febbraio 2020 ci sono: la terza rata per i contribuenti che si sono avvalsi della rottamazione dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 31 dicembre 2017; la rata per i contribuenti che non avevano versato quelle dovute per le precedenti rottamazioni, entro il 7 dicembre 2018, e che si sono avvalsi della rottamazione ter; il versamento della rata dovuta dai ripescati dal saldo e stralcio. In scadenza il 2 marzo c’è l’ultima rata dovuta dai contribuenti che hanno sfruttato la regolarizzazione degli errori formali, mentre il 31 marzo è la volta della seconda rata delle somme dovute per il saldo e stralcio.

Resta da chiarire quale sarà la fine dei versamenti di natura previdenziale. Perché l’articolo 9 dello Statuto del Contribuente consente esclusivamente al Ministero di «sospendere o differire il termine per l’adempimento degli obblighi di natura tributaria». Per gli aspetti previdenziali, dunque, sarà emesso un provvedimento dell’esecutivo. Un aspetto, questo, che sarebbe stato annunciato dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso del tavolo con le parti sociali che si è svolto ieri per l’allerta Coronavirus.

Non si tratta dell'unico aspetto che presto potrebbe essere dibattuto. Maurizio Postal, consigliere delegato alla fiscalità del Cndcec, spiega che «nel dibattito parlamentare cercheremo di far rientrare altri aspetti. Riteniamo sia importante dare la possibilità ai clienti dei commercialisti con studio nella ”zona rossa” di beneficiare dei rinvii anche se residenti in altri Paesi vicini ma fuori dalla zona a rischio. Rinvii dovrebbero essere estesi anche ai residenti nella ”zona gialla”».

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