Corrispettivi telematici, la chance del software
Possono esistere soluzioni software, alternative all’acquisizione di sistemi RT (registratori telematici), per la memorizzazione e l’invio dei corrispettivi giornalieri telematici (scontrini elettronici) all’agenzia delle Entrate, in ottemperanza alla normativa e in vista delle prossime scadenze? Di recente, un’interrogazione parlamentare in Commissione finanze ha portato la questione all’attenzione del legislatore e del mercato.
Per il momento, infatti, è prevista di norma solo una soluzione hardware, ovvero solo registratori telematici standard, fisici.
Il sottosegretario Pier Paolo Baretta, a nome del Governo, ha confermato che l’agenzia delle Entrate ha già attivato tavoli di confronto con gli operatori del settore per individuare soluzioni software che «consentano, da un lato, di offrire più possibilità agli esercenti» e dall’altro di «garantire l’Amministrazione relativamente alla memorizzazione, sicurezza e inalterabilità dei dati con gli stessi livelli di garanzia offerti dai registratori telematici».
Il punto normativo
Ricordiamo qui quanto stabilisce la norma. L’articolo 17 del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 (articolo 17), ha modificato l’articolo 2, comma 1, del Dlgs 5 agosto 2015 n.127, trasformando da opzionale in obbligatoria l’adozione del processo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri da parte di tutti i soggetti passivi Iva che effettuano operazioni di cui all’articolo 22 del decreto del presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. In particolare, tale obbligo decorre dal 1° luglio 2019 per gli operatori Iva che hanno avuto, nell’anno precedente al 2019, un volume d’affari complessivo superiore a 400mila euro e dal 1° gennaio 2020 per tutta la restante parte dei soggetti sopra citati.
I commi 3 e 4 dell’articolo 2, del Dlgs 127/2015 stabiliscono, rispettivamente, che la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica devono essere effettuati mediante strumenti tecnologici che garantiscano l’inalterabilità e la sicurezza dei dati dei corrispettivi e che le informazioni da trasmettere, le regole tecniche, i termini per la trasmissione telematica e le caratteristiche tecniche degli strumenti siano definiti con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Tale indicazione normativa ha permesso all’agenzia delle Entrate di definire, dapprima con provvedimento del 28 ottobre 2016, le modalità di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi tramite “RT” Registratori telematici (apparecchiature hardware derivanti dai registratori di cassa o misuratori fiscali) e, a seguire, con Provvedimento del 18 aprile 2019, di individuare anche una modalità software via web gratuita messa a disposizione dalla stessa agenzia delle Entrate.
Quindi il legislatore, nell’istituire l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, ha previsto esplicitamente che possano essere individuate, con provvedimento delle Entrate, diverse modalità tecniche per effettuare l’adempimento, purché esse rispettino i requisiti di inalterabilità e sicurezza sopra citati.
L’iniziativa dell’agenzia delle Entrate è quindi perfettamente compliant al dettato normativo ma risponde altresì a precise richieste del mercato e degli esercenti che proprio in questi mesi sono all’opera per adeguare i propri sistemi in vista dell’imminente adempimento.
Scontrini elettronici: i vantaggi delle soluzioni software
Perché conviene una soluzione solo software per la memorizzazione e invio dei dati dei corrispettivi giornalieri?
Come AssoSoftware sottolineiamo quattro ordini di ragioni di cui presentiamo i rispettivi vantaggi.
1.Ragioni strategiche
La digitalizzazione del nostro sistema di impresa è di fondamentale importanza per colmare il gap di produttività e competitività necessario a rilanciare la crescita del nostro Paese. Le principali istituzioni e il mondo scientifico concordano sulla necessità di accelerare il processo, cui alcune iniziative come Industry 4.0 e la fatturazione elettronica hanno già dato impulso significativo.
Il cardine della trasformazione digitale in atto sta proprio nella diffusione di soluzioni software, molto spesso in cloud, che oggi sono largamente accessibili sia per i costi sia per la facilità di implementazione e utilizzo. In questa prospettiva poter assolvere all’adempimento mediante una soluzione software sarebbe la via più coerente in termini di strategia evolutiva del sistema e quella più rispondente alle esigenze del mercato e degli utilizzatori finali, fornendo un contributo ulteriore al processo di innovazione e digitalizzazione del Paese.
A questo si aggiunga anche che, con la soluzione software per i corrispettivi telematici, l’amministrazione finanziaria completa e amplia notevolmente la gamma delle possibilità a disposizione del mercato, colmando un gap funzionale che al momento prevede solo il prodotto web gratuito dell’agenzia delle Entrate e lo strumento hardware del registratore telematico.
2.Ragioni tecnologiche
Dato per certo che una soluzione software può svolgere la medesima funzione di un RT e rispondere ai requisiti di inalterabilità e sicurezza dei dati in modo anche più stringente dell’hardware (cosa del resto già ampiamente dimostrata da applicazioni in ambito finanziario, ad esempio con uso di blockchain, ovvero da ultimo dalla migrazione da token hardware a software App per la generazione di codici sicuri, come previsto dalla normativa PSD2), si richiama l’attenzione su ulteriori circostanze che rendono tecnologicamente preferibile tale opzione:
• lo sviluppo, l’aggiornamento, e la manutenzione di un software possono essere gestiti in modo ben più veloce e flessibile rispetto a uno strumento hardware;
•la delivery, l’installazione e il successivo aggiornamento distribuito nel territorio possono avvenire quasi in tempo reale, senza presidio fisico e senza presenza in loco di personale specializzato;
•la garanzia di una trasmissione sicura e concentrata dei dati, limitando al contempo gli accessi ai sistemi dell’agenzia delle Entrate, è offerta da tutti quei soggetti accreditati all’Agenzia (provider o hub) che, dall’avvio della fatturazione elettronica, si sono organizzati nel mercato.
3.Ragioni di carattere operativo – gestionale
•Molte imprese utilizzano un software gestionale con il quale emettono sia fatture sia ricevute fiscali (corrispettivi): per le prime memorizzazione e trasmissione sono gestite via software, per le seconde, al momento questo non è possibile e occorre quindi acquistare obbligatoriamente l’apposito “RT” (registratore telematico).
•L’esigenza di documentare in modo dettagliato al cliente prodotti venduti e prestazioni erogate, da parte dei soggetti che emettono ricevute fiscali mal si concilia con i limiti di stampa dei sistemi “RT”.
•Una soluzione software può facilmente inserire quelle informazioni di dettaglio (corrispettivo non riscosso, ventilazione, suddivisione per centri di costo, eccetera), che sono al momento problematiche per i sistemi “RT”, ma che sarebbero necessarie per una corretta contabilizzazione dei documenti.
•L’uso di soluzioni software, integrate in una rete di provider accreditati all’agenzia delle Entrate per la trasmissione telematica, può favorire la collaborazione con i soggetti intermediari che gestiscono la contabilità per conto delle imprese, automatizzando i processi di contabilizzazione dei corrispettivi.
•L’uso di soluzioni software permette di gestire con maggior semplicità ed efficacia eventuali criticità operative collegate al mancato funzionamento temporaneo del RT.
4.Ragioni di carattere economico/finanziario
•La soluzione software evita l’acquisto di un sistema RT, ovvero di un device esclusivamente dedicato a questo compito. Per l’impresa che già fa uso di un software gestionale è un risparmio variabile tra i 500 e i 1.500 euro, senza contare anche i successivi costi di verifica e aggiornamento periodico.
•L’acquisizione di un nuovo software gestionale per l’impresa ha costi significativamente inferiori rispetto ai sistemi “RT”, grazie anche all’avvento delle nuove tecnologie cloud e alle numerose offerte del mercato.
•La soluzione software, non richiedendo l’acquisizione di un sistema RT, potrebbe permettere di ridurre, fino ad azzerarlo, il credito d’imposta spettante, con un risparmio significativo anche per lo Stato.
•L’agenzia delle Entrate, ammettendo anche il software come possibile strumento di memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi, facilita l’adempimento, accelerando l’adeguamento delle imprese e aumentando le probabilità di raggiungere gli obiettivi di lotta all’evasione e di maggior gettito.
Non bastassero queste ragioni, consideriamo la situazione del mercato. I dati comunicati dall’agenzia delle Entrate nell’evento del 23 ottobre scorso parlano chiaro: solo 460.000 sistemi RT sono già attivati, di cui solo 330.000 in servizio, su un totale di soggetti obbligati di circa 1,5 milioni che, in buona parte, sono ancora a digiuno di informazioni e, quindi, si muoveranno all’ultimo momento. Si tratta evidentemente di una tabella di marcia molto al di sotto delle aspettative dell’Amministrazione Finanziaria che, con questo trend, difficilmente potrà raggiungere tutto il target nei tempi indicati.
In questo scenario appare quindi fondamentale e urgente affiancare al registratore telematico anche soluzioni software che permettano, grazie a una più semplice attivazione e a un numero molto più elevato di operatori informatici, di far fronte velocemente a un numero di richieste crescenti che si concentreranno negli ultimi mesi.
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