Imposte

Covid, proposta della Commissione Ue: niente Iva per beni e servizi essenziali

Organi e autorità europee potranno importare e acquistare senza imposta beni e servizi da distribuire a Stati membri o terzi, autorità o istituzioni nazionali

di Dario Aquaro

La Commissione europea ha proposto di esentare dall’Iva i beni e i servizi messi a disposizione dalla Ue in periodi di crisi (come quello attuale). In questo modo, la Commissione stessa, gli organi e le varie agenzie dell’Unione potranno importare e acquistare senza Iva beni e servizi da distribuire, nei casi di emergenza, a Stati membri o terzi, autorità o istituzioni nazionali: ospedali, autorità sanitarie, e via dicendo.

Nel meccanismo di esenzione rientrerebbero quindi:
test diagnostici, materiali diagnostici e attrezzature di laboratorio;
● dispositivi di protezione individuale (Dpi) come guanti, respiratori, maschere, camici, prodotti e attrezzature per la disinfezione;
tende, letti da campo, abbigliamento e alimenti;
attrezzature di ricerca e salvataggio, sacchi di sabbia, giubbotti di salvataggio e gommoni;
antimicrobici e antibiotici, antidoti contro le minacce chimiche, cure per lesioni da radiazioni, antitossine, compresse di iodio;
prodotti del sangue o anticorpi;
● dispositivi di misurazione delle radiazioni;
● sviluppo, produzione e approvvigionamento dei prodotti necessari, attività di ricerca e innovazione, costituzione di scorte strategiche di prodotti;
licenze al settore farmaceutico, strutture di quarantena, sperimentazioni cliniche, disinfezione dei locali, eccetera.

L’iniziativa comunitaria, modificando la direttiva Iva 2006/112/Ce, punta così a ottimizzare l’efficienza dei fondi Ue usati per far fronte a calamità naturali o emergenze sanitarie, rafforzando gli organi europei di gestione delle catastrofi e delle crisi (ad esempio, nell’ambito della salute o della protezione civile). L’esperienza della pandemia ha infatti insegnato che l’Iva applicata ad alcune transazioni finisce per essere un fattore di costo negli appalti, che penalizza i bilanci più limitati.

La proposta legislativa, presentata dalla Commissione il 12 aprile, verrà trasmessa al Parlamento europeo per un parere e al Consiglio per l’adozione. Gli Stati membri adotteranno e pubblicheranno entro il 30 aprile 2021 le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie a conformarsi alla direttiva così modificata, e le applicheranno dal 1° gennaio 2021.

La misura fiscale si aggiunge alle altre già prese a livello europeo nella lotta alla pandemia. Come la sospensione dei dazi doganali e dell’Iva per l'importazione di mascherine e altri Dpi, decisa ad aprile 2020 (si veda l’articolo di NT+ Fisco) e che sarà prorogata. O l’esenzione temporanea per vaccini e test venduti a ospedali, medici e privati, e per i servizi strettamente connessi: gli Stati membri possono applicare aliquote ridotte o “zero” sia ai vaccini che ai kit di analisi (l’Italia ha deciso l'esenzione Iva fino al 31 dicembre 2022, con diritto alla detrazione dell'imposta a monte, si veda l’articolo di NT+ Fisco).

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