Cripto-attività al bivio tra imposta di bollo e Ivaca
Ancora criticità sul fronte del soggetto passivo e degli importi minimi
La legge di Bilancio 2023 (legge 197/22) ha esteso il regime dell’imposta di bollo proporzionale (2 per mille annuo), originariamente previsto per i “prodotti finanziari”, anche alle cripto-attività detenute dai clienti residenti in Italia presso i Crypto-asset service provider (Casp). Alternativa all’imposta di bollo, quando non c’è un intermediario residente, è la nuova imposta sul valore delle cripto-attività (Ivaca), anch’essa applicata nella misura del 2 per mille in capo ai soggetti residenti...