Adempimenti

Dal 1° marzo vecchi Pin in soffitta: Spid, Cie e Cns aprono le porte a tutti i siti della Pa

L'agenzia delle Entrate comunica lo stop alle credenziali Fisconline, in linea con quanto previsto dal decreto Semplificazione

di Annarita D'Ambrosio

Dal prossimo 1° marzo ci sarà un motivo in più per passare alla “burocrazia digitale”, che già in molti hanno iniziato a scoprire con l’emergenza coronavirus e altre iniziative popolari come il bonus bici. Da quella data, l’identità digitale e la carta d’identità elettronica diventeranno, insieme alla Carta nazionale dei servizi, le sole credenziali per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione centrale e locale; inoltre, i Comuni rilasceranno certificati anche da remoto ed erogheranno altri servizi. In prospettiva, con tutte le pubbliche amministrazioni e anche con alcuni soggetti privati potranno essere effettuate molte operazioni finora possibili solo recandosi negli uffici.

La data spartiacque viene perciò richiamata in una comunicazione delle Entrate la quale ricorda che tra pochi giorni, per accedere ai propri servizi telematici, in linea con quanto previsto dal decreto Semplificazione (Dl 76/2020), non sarà più possibile ottenere le credenziali di Fisconline, cioè quelle proprie dell'Agenzia, e nei prossimi mesi quelle già in uso verranno progressivamente dismesse.

Le nuove chiavi di accesso ai servizi
Architrave delle novità in arrivo è lo Spid, che si ottiene rivolgendosi ad uno dei 9 gestori di identità digitale presenti sul sito https://www.spid.gov.it/richiedi-spid e seguendo i passi indicati dalle varie procedure ai fini dell'identificazione. Per dotarsi del Sistema pubblico di identità digitale, introdotto dal Dpcm 24 ottobre 2014, bisogna essere maggiorenni e fornire all’identity provider prescelto un indirizzo e-mail, il numero del cellulare che si usa normalmente, un documento di identità valido (carta di identità, passaporto o patente) e la tessera sanitaria con il codice fiscale. Lo Spid si ottiene gratis sia alle Poste che presso uno degli identity provider privati attivi: Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Register, Sielte, Tim o Lepida, che offrono anche formule e servizi diversi a pagamento.

Le Entrate ricordano che l’accesso ai propri servizi si può poi ottenere anche tramite Cie, la nuova Carta di identità elettronica, che permette anche in questo caso al cittadino di identificarsi e autenticarsi con i massimi livelli di sicurezza ai servizi online degli enti che ne consentono l'utilizzo, sia Pubbliche amministrazioni che soggetti privati. La Cie è rilasciata dal Comune di residenza e per utilizzarla al meglio è importante assicurarsi di avere a disposizione l'intero codice Pin della carta e, se serve, richiederlo al proprio Comune. Infine c'è la Cns, la Carta nazionale dei servizi, che permette di accedere agli stessi servizi attraverso un dispositivo, che può essere una chiavetta Usb o una smart card dotata di microchip.

Le previsioni Agid
È verosimile che le novità in arrivo a marzo incrementeranno le richieste di Spid, anche se le altre credenziali già rilasciate rimarranno attive fino alla data di naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre. Nella classifica delle attività che i cittadini hanno incrementato nell’ultimo anno grazie a Spid, ci hanno precisato fonti Agid (l’Agenzia per l’Italia Digitale, nata sotto il Governo Monti, preposta alla realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana) ci sono al primo posto i certificati Inps, poi proprio il sito dell’agenzia delle Entrate e le consultazioni del proprio Fascicolo sanitario elettronico.

In prospettiva – precisa Agid – ci si aspetta un’estensione di utilizzo anche tra fornitori privati che al momento sono una dozzina. Lo Spid inoltre permette dal 10 settembre 2019 l’accesso ai servizi on line anche per il rilascio di certificati di pubbliche amministrazioni in Europa.

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