Professione

Dall’oro digitale ora nascono anche «unicorni»

immagine non disponibile

di Pierangelo Soldavini

Lo scorso marzo il bitcoin superava l’oro. Il metallo giallo, quello fisico, valeva allora 1.227 dollari l’oncia, oggi è quotato 1.323 dollari, sostenuto nelle ultime settimane dalle tensioni attorno alla Corea del Nord e ai piani di riarmo nucleare. Ma la riscoperta dell’oro come il più classico dei beni rifugio impallidisce, almeno stando ai numeri, di fronte a quello che sempre più si va candidando come “oro digitale”: pur con alti e bassi da brivido, il bitcoin è sostanzialmente quadruplicato di valore, arrivando proprio ieri a toccare un nuovo record a quota 4.890 dollari.

L’inarrestabile corsa alle criptovalute lascia intravedere sempre più il rischio di una bolla finanziaria pronta a scoppiare. Accanto al bitcoin, che ha superato senza particolari problemi la prima scissione al suo interno che ha portato, giusto un mese fa, alla nascita del nuovo bitcoin cash, e alle criptovalute più diffuse come ethereum, la moneta utilizzata per gli smart contracts, i contratti in grado di dispiegare i loro effetti automaticamente al verificarsi di determinate condizioni, si sta sviluppando un mondo di iniziative dai contorni decisamente poco trasparenti, che rischiano di rivelarsi vere e proprie truffe.

Ecco perché le autorità finanziarie e politiche internazionali cercando di imbrigliare all’interno di un quadro regolamentare un mondo sfuggito finora, per sua stessa natura, a qualsiasi controllo. Ma che, non per questo, è privo di valore. Ne è un esempio Coinbase, una delle più note piattaforme di scambio per criptovalute: nata cinque anni fa come semplice servizio di wallet elettronici per bitcoin, si è trasformata in un broker completo per l’acquisto e la vendita di criptovalute.

Da una parte, infatti, Coinbase (www.coinbase.com) funziona da exchange per chiunque voglia comprare o vendere valute digitali, dall’altra fornisce applicazioni e consulenza per aziende interessate a entrare nel nuovo mondo delle valute digitali. Il primo filone di business, basato su piccole commissioni sulle singole operazioni, è lievitato nell’ultimo anno, come effetto sia del volume delle transazioni che dell’aumento esponenziale delle quotazioni (ethereum ha fatto ancora meglio di bitcoin passando in un anno da un valore vicino a zero fino al picco di 388 dollari ieri). Il secondo ramo ha visto una forte adesione dei merchant al protocollo dei bitcoin, ma i volumi delle transazioni non hanno registrato una crescita corrispondente. Segno che le criptovalute non hanno ancora raccolto adeguata fiducia nel mondo consumer.

Ma questo non ha impedito a oinbase, con quasi dieci milioni di clienti e un transato complessivo da oltre 20 miliardi di dollari, di diventare il primo unicorno - il termine che indica le società di valore superiore al miliardo di dollari - del mondo bitcoin. Ad agosto la piattaforma ha effettuato una nuova tornata di finaziamento da 100 milioni di dollari sulla base di una valutazione da 1,6 miliardi. Con soldi messi sul piatto da nomi di primo piano del venture capital internazionale.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©