De Gennaro: «L’intelligenza artificiale contro l’evasione»
Per Il neo comandante delle Fiamme Gialle la sfida sarà avere banche interconnesse. Per un comandante donna ci vorrà tempo
L’evasione fiscale resta un problema tra i più seri, ma nella lunga transizione guidata dal Pnrr sarà necessario un livello di attenzione altissimo sulla criminalità organizzata e sui rischi di corruzione nella Pa. Alla prima uscita «fuori dalla capitale» il neo comandante della Gdf, Andrea De Gennaro, non dribbla le domande nel dialogo pubblico con il direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, spaziando da temi operativi (l’incrocio di banche dati per stanare gli evasori “totali”) ad ambiti para politici (la volontà effettiva di estirpare lo storico tax gap) fino a provocazioni Esg («Quando una comandante donna? Spero di vederla, ma ci vorrà ancora tempo tecnico per lo sviluppo delle giovani carriere» in “rosa”).
L’evasione fiscale, anche a prescindere dai numeri (80-90 miliardi «ma i parametri utilizzati spesso non sono molto puntuali») resta «uno dei problemi maggiori - ha detto De Gennaro - Facciamo e continueremo a fare contrasto, il resto è nelle mani dell’autorità di governo». Ma c’è l’effettiva volontà di combattere la fuga dal dovere tributario, specie in una democrazia molto sensibile al “consenso” dell’elettorato? Secondo il neo comandante Gdf è «semplicistico dire che nessuno paga volentieri una parte di reddito al Fisco, ma a me sembra che l’attuale compagine governativa voglia riformare in senso completo e complessivo il sistema, non solo sotto l’aspetto della revisione delle imposte ma anche per la deflazione del contenzioso e per la riscossione, che è importantissima. Poi siamo solo all’inizio percorso, vedremo se sarà completato». Come è possibile che ci siano ancora così tanti evasori totali in un sistema che può contare su decine di banche dati, spesso interoperabili? L’anagrafe tributaria, spiega De Gennaro, incrocia dati che esistono, ma se non esiste nessun “dato fonte” di natura fiscale, bisogna aggrapparsi ad altro, per esempio all’efficientissimo sistema di prevenzione del riciclaggio, sempre più utilizzato dal tandem Uif-Gdf. Quanto alle linee organizzative della nuova leadership del Corpo, «la Gdf è già molto strutturata con livelli di professionalità e competenza altissimi. Non c è bisogno di grandi innovazioni ma di lavorare affinando strumenti che già abbiamo, oltre all’imprescindibile sviluppo tecnologico». L’intelligenza artificiale, appunto, «darà contributi importanti per strutturare l’attività nei prossimi 15 anni» . L’emergenza resta però anche la tutela della spesa pubblica «una priorità per noi», con collaborazioni ormai strutturate con la Corte dei conti e con l’Anac e «convenzioni con la Ragioneria generale dello Stato a cui hanno aderito le 23 amministrazioni interessate al Pnrr per fare controlli preventivi». A proposito di Pnrr, ⅔ delle infrastrutture e degli investimenti riguardano il Sud «sarà quasi un miracolo se non ci sarà un danno all’Erario superiore al buco dei bonus edilizi», provoca il direttore del Sole. Attenzione altissima, risponde De Gennaro, perché «l’ infiltrazione del crimine organizzato in economia è fattore di distorsione. Già da tempo le organizzazioni criminali hanno quasi azzerato le attività violente sul territorio per spostarsi nella gestione dei principali asset di finanziamento (p es narcotraffici). Effetto è la distorsione grave del mercato». Le criptovalute? «Quando dirigevo l’ antidroga venivano utilizzate per pagare il traffico, ma vedo che il sistema sta cominciando a perdere valore, qualche società fallisce, questo ci aiuterà a fare luce su un sistema finora opaco».