Imposte

Decreto fisco-lavoro, più tempo per pagare le cartelle esattoriali notificate a fine 2021

Voto nella notte: restano i nodi su somministrazione, patent box e scadenze

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Trenta giorni in più per pagare le cartelle esattoriali notificate dal 1° settembre al 31 gennaio 2021. Come anticipato nei giorni scorsi è in arrivo anche una mini proroga al 9 dicembre per versare le rate della rottamazione ter e quelle del saldo e stralcio. Via anche al ripescaggio con una remissione in termini per i versamenti degli avvisi bonari entro il prossimo 16 dicembre. Sono alcune delle novità su cui Governo e maggioranza hanno raggiunto nel pomeriggio di lunedì 29 novembre un’intesa di massima, dopo un lungo e teso confronto, prima di provare a votare in nottata gli emendamenti al decreto Fisco Lavoro collegato alla manovra e all'esame delle commissioni Finanze e Lavoro del Senato.

Oltre al tema fiscale sulla soppressione o meno della nuova disciplina del patent box riscritta dal Mef ma che non piace ancora alla Lega, ad alimentare le tensioni tra maggioranza e Governo è stato anche il no dell’Esecutivo agli emendamenti del M5S sul lavoro in somministrazione. Parere favorevole invece all’estensione a 13 settimane del trattamento ordinario di integrazione salariale per i datori di lavoro delle industrie tessili, abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia. Sempre per le industrie tessili il Governo ha dato il sì anche all’incremento di 100 milioni di euro da utilizzare per sostenere le richieste Cig del settore.

Il pacchetto scadenze fiscale, al momento di entrare in commissione prima del voto, è quello su cui l’intesa appare più forte. A partire dalla riscossione con un’estensione dei termini di pagamento delle cartelle notificate dopo la fine della sospensione durata dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. In pratica le commissioni Finanze e Lavoro di Camera e Senato puntano a portare da 150 a 180 giorni il termine di pagamento degli atti della riscossione consegnati ai contribuenti dal 1° settembre al 31 dicembre 2021. Il tentativo è dunque, quello, di rendere ancora più soft il ritorno ai pagamenti per chi venisse raggiunto da ruoli nell’ultima parte dell’anno che, così, rispetto alla norma attualmente in vigore, arriverebbe fino a sei mesi per saldare i conti.

Sempre sul fronte riscossione, come già anticipato su queste colonne, si va verso una mini-proroga per mettersi in linea con le rate di rottamazione ter e saldo e stralcio. Dal 30 novembre la scadenza slitterà al 9 dicembre che, per effetto dei cinque giorni di tolleranza concessi, potrà essere “onorata” entro il 14 dicembre. Anche se il (poco) tempo in più non sembra risolutivo, considerando che complessivamente sono otto le rate di rottamazione ter e quattro quelle del saldo e stralcio che si dovrebbero recuperare. In tema di recupero, la restituzione dell’esonero Irap senza sanzioni e interessi per chi ha superato il plafond degli aiuti di Stato è destinata a passare dal 30 novembre al 31 gennaio 2021. Ma, così come per la pace fiscale o il periodo transitorio rivisto e corretto del patent box, lo slittamento per essere “ufficiosamente operativo” oltre ad essere approvato nella seduta in notturna di ieri dovrà essere anticipato oggi con un comunicato legge, perché la conversione in legge del decreto arriverà a scadenza già trascorsa.

Discorso simile anche per la remissione degli avvisi bonari non pagati entro il 16 settembre 2020, che sarà concessa per ragioni di copertura della misura solo fino al prossimo 16 dicembre.

Resta sempre in pista lo stop alle impugnazioni agli estratti di ruolo e alle cartelle, a meno che non sia dimostrato il pregiudizio derivante dall’attività di riscossione.

Via libera da Entrate e Governo anche alla proroga per il 2022 dell’esonero dall’obbligo della fatturazione elettronica per i medici che continueranno a inviare le informazioni con il sistema tessera sanitaria.

Marcia indietro, invece, sulla possibilità concessa ai revisori legali di rientrare tra i soggetti abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni annuali e, quindi,all’apposizione del visto di conformità. Sull’emendamento M5S di soppressione del comma 14 dell’articolo 5 è arrivato il parere favorevole.

Con la benedizione del Governo, inoltre, le commissioni Finanze e Lavoro daranno il via libera anche all’esenzione dalla tassa rifiuti (Tari) e dalla tariffa corrispettiva per alcuni immobili di proprietà della Santa Sede (indicati negli articoli 13, 14, 15 e 16 del Trattato del Laterano).

Infine è atteso l’ok all’estensione da 12 a 24 mesi della proroga della durata delle concessioni rilasciate nei porti, nonché delle concessioni per la gestione di stazioni marittime e servizi di supporto ai passeggeri.

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