Delega fiscale, ultima intesa: regime forfettario in salvo e salvagente per chi supera i ricavi
La bozza dell’emendamento che recepisce l’intesa tra le forze politiche scongiura abolizioni del forfait e prefigura un nuovo regime cuscinetto biennale dopo l’uscita dalla flat tax
Regime forfettario al riparo da qualsiasi modifica nell’ultima versione della delega fiscale. È quanto emerge dal testo del disegno di legge coordinato con le riformulazioni del relatore, che recepisce l’intesa di maggioranza sulla riforma.
Viene formalizzato, inoltre, il regime biennale “cuscinetto” per chi uscirà dal forfait. I dettagli saranno definiti dai decreti delegati, ma il disegno di legge delega precisa già che si tratterà di una imposta opzionale, sostitutiva delle imposte sui redditi, applicabile nei due periodi d’imposta successivi al passaggio dal regime forfettario a quello ordinario. Per fare un esempio, chi in un certo periodo d’imposta supererà il limite massimo di ricavi o compensi per il forfait – oggi fissato a 65mila euro – uscirà dal regime forfettario dall’inizio dell’anno successivo e in quello stesso periodo potrà scegliere di applicare la sostitutiva biennale, la cui aliquota sarà definita in un secondo tempo.
Da come è scritto il testo coordinato, comunque, pare di capire che la possibilità di applicare il regime cuscinetto sarà riservata agli imprenditori e ai professionisti che nell’anno precedente non abbiano superato una certa soglia di ricavi o compensi. A livello pratico, il regime cuscinetto sarà precluso (per uno solo o per entrambi gli anni) a quei contribuenti che, oltre a sforare i 65mila euro, sforeranno anche l’altra soglia fissata che sarà individuata dai decreti delegati. Tra le righe del testo coordinato si intravede il vecchio cavallo di battaglia della Lega, cioè la flat tax del 20% fino a 100mila euro di ricavi. Ma, naturalmente, bisognerà vedere quali saranno i numeri “definitivi” della riforma.
Vengono inoltre previsti meccanismi idonei a evitare comportamenti elusivi.
Per il resto, il regime forfettario è destinato a rimanere invariato così come delineato dall’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 190/2014. Nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2021, gli autonomi che hanno applicato il forfait sono 1,6 milioni, ma è probabile che il loro numero abbia ormai superato i 2 milioni, considerando le nuove aperture di partite Iva avvenute nel 2021 e nel 2022.