Adempimenti

Dichiarazione aiuti Covid prorogata al 31 gennaio

Il provvedimento dell’agenzia delle Entrate rinvia di due mesi. Il viceministro Leo annuncia un intervento in legge di Bilancio per semplificare l’adempimento

di Marco Mobili e Giovanni Parente

L’autodichiarazione aiuti Covid prorogata dalle Entrate al 31 gennaio 2023, così come slitta alla stessa data il termine di restituzione delle somme ottenute in eccedenza. Mentre nell’iter parlamentare della manovra entreranno correttivi per spostare il termine delle comunicazioni al Registro nazionale aiuti (Rna) e per rivedere e adeguare la comunicazione al limite comunitario l’ultima soglia del quadro temporaneo: 2,3 milioni per la generalità delle imprese nel primo semestre 2022. Ad anticiparlo al Sole 24 Ore è il viceministro all’Economia, Maurizio Leo.

Ma andiamo con ordine. Si delinea un intervento a due vie da parte dall’amministrazione finanziaria e dal Governo, per far fronte alle difficoltà sollevate già sabato dai commercialisti e poi ribadite dai consulenti del lavoro nell’accesso ai dati del Registro nazionale aiuti (Rna) che servono per compilare l’autodichiarazione.

La proroga (la seconda visto che il termine originario era fissato al 30 giugno 2023) di due mesi dal 30 novembre 2022 al 31 gennaio è arrivata con un provvedimento firmato dal direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. «Un provvedimento necessario» lo ha definito il presidente dei commercialisti Elbano de Nuccio, che però ha ribadito come in questi casi sia «indispensabile una maggiore tempestività per evitare che all’adempimento si sommino difficoltà operative che non possono che creare tensioni e malumori».

Il provvedimento firmato da Ruffini precisa anche che viene prorogato il termine per la restituzione (o per la sottrazione da quelli ricevuti successivamente) degli aiuti eccedenti i massimali sempre al 31 gennaio 2023 oppure «entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021 se tale termine scade successivamente al 31 gennaio 2023».

Dopo il pronto intervento per dare una risposta immediata alle difficoltà delle imprese e dei professionisti che le assistono, saranno Governo e Parlamento a scendere in campo. Nell’approvazione parlamentare del Ddl di Bilancio 2023, l’intenzione, infatti, è duplice. Da un lato, si punta a blindare con una norma il provvedimento delle Entrate, spostando in avanti i termini per le registrazioni nel Registro nazionale degli aiuti di Stato (Rna), nel Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e nel Sistema italiano della pesca e dell’acquacoltura (Sipa). In pratica, è lo stesso schema adottato la scorsa estate con il decreto Semplificazioni (Dl 73/2022), che poi ha consentito la prima proroga della scadenza dell’autodichiarazione aiuti Covid dal 30 giugno al 30 novembre.

Dall’altro lato, spiega il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, «puntiamo a semplificare l’adempimento in una fase caratterizzata da tante scadenze e complessità per le imprese e i professionisti». Più nello specifico «bisognerà evitare di far scattare le restituzioni degli aiuti quando non siano necessari». Uno dei punti su cui intervenire, come sollevato da segnalazioni arrivate dai professionisti, è «l’adeguamento del massimale alla soglia dei 2,3 milioni di euro - aggiunge ancora Leo - per gli aiuti relativi al primo semestre 2022». In questo modo, come ricordato dai professionisti, si potrebbe evitare una “pressione finanziaria” sulle imprese già alle prese con i rincari prodotti dai costi dell’energia.

Il gancio nel Ddl di Bilancio, peraltro, già esiste. Nel testo depositato alla Camera all’articolo 103 il Governo prevede la restituzione senza sanzioni degli aiuti Covid al settore turismo. Dopo la proroga in extremis, quindi, la partita si sposta in Parlamento.

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