Controlli e liti

Dietro le società cartiera movimenti a cifra tonda e zero personale

Volume d’affari elevato, cifre tonde e mancanza di personale tra gli indicatori segnalati dall’Uif

di Laura Ambrosi

Lo studio dell’Uif rileva che, da un punto di vista oggettivo la cartiera si caratterizza per una movimentazione bancaria molto rilevante con entrate a cifra tonda riferite al pagamento di fatture di altre società e da uscite, proporzionali alle entrate, dovute a ripetuti prelievi da parte degli amministratori giustificati come pagamenti a fornitori. Sui conti delle società cartiere raramente si riscontrano operazioni tipiche delle imprese reali, come pagamenti di utenze, di tributi, emolumenti ecc., mentre in genere il saldo contabile del rapporto è prossimo allo zero. Vediamo nel dettaglio i cinque indicatori elementari elaborati dallo studio Uif.

Qimmat (immobilizzazioni materiali/attivo). Descrive la struttura operativa e produttiva della società. Il quoziente varia fra 0 e 1 e tende a zero se le immobilizzazioni materiali sono minime o nulle rispetto al totale dell’attivo, caso tipico delle cartiere. Per le cartiere le immobilizzazioni materiali dovrebbero essere nulle o molto basse: operano senza una reale struttura operativa e produttiva (automezzi, impianti, macchinari, attrezzature, arredi, pc, immobili ecc.)

Si potrebbero presentare casi di falsi positivi in presenza di cespiti completamente ammortizzati o di beni in leasing contabilizzati come meri affitti, non “catturati” dal quoziente in esame.

Qonfin (interessi e altri oneri finanziari/ricavi). Rappresenta il costo dell’indebitamento. L’assenza di debiti bancari nel sistema produttivo italiano è alquanto rara soprattutto nell’avvio di un’impresa. L’assenza di debiti bancari avviene in genere perché la cartiera, non vuole essere sottoposta ad alcuno screening da parte del sistema bancario.

Qpatr (capitale sociale versato + riserve nette)/passivo. Descrive l’investimento diretto dei soci nella società. Le cartiere si caratterizzano per un ridotto capitale sociale e scarse riserve, segno dell’assenza di progettualità imprenditoriale.

Un caso di falso positivo può riguardare le società di grandi dimensioni con elevato capitale proprio e elevato costo dell’indebitamento a cui tuttavia si associano anche passivi e ricavi molto elevati. In tali casi, si rileverà un ridotto capitale proprio rispetto al totale delle fonti di finanziamento e un basso rapporto Qonfin per gli elevati ricavi che riducono il quoziente.

Qacco (acquisti netti + costi per servizi e godimento di beni di terzi)/ricavi. Le cartiere presentano ingenti ricavi, a causa dell’emissione di fatture, ma anche costi rilevanti per restituire i fondi ricevuti da coloro a cui favore emettono fatture. Le cartiere monetizzano la provvista attraverso cospicui prelevamenti che vengono spesso giustificati come costi aziendali di varia natura (pagamento di fornitori, consulenze esterne ecc.).

Qclav (spese per il personale/ricavi). Le cartiere si caratterizzano per un elevato volume d’affari in assenza di personale dipendente. Rappresentano casi di falsi positivi le società che realmente utilizzano lavoro parasubordinato registrato nella voce di conto economico “costi per servizi” e non in spese per il personale utilizzata da questo indicatore. Può infine verificarsi che la società abbia realmente un’elevata produttività con bassi costi del lavoro e elevati livelli di ricavi.

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