Donazione di farmaci sperimentali agevolata per Iva e imposte dirette
Esclusione dall’Iva e dalla tassazione dei ricavi per i medicinali «compassionevoli»
Cessione gratuita di farmaci «ad uso compassionevole» con agevolazioni ai fini Iva e imposte dirette. È quanto previsto dal Dl approvato lunedì 6 aprile dal Consiglio dei ministri per sostenere fiscalmente le molte aziende farmaceutiche che già nei giorni scorsi hanno messo a disposizione i propri farmaci per la cura dei malati da Covid-19. L’uso compassionevole trova una sua regolamentazione nel decreto del ministero della Salute 7 settembre 2017, che consente di utilizzare medicinali sperimentali o autorizzati per specifiche patologie nel trattamento di pazienti affetti da malattie gravi/rare o che si trovano in pericolo di vita, ogniqualvolta a giudizio del medico non vi siano ulteriori valide alternative terapeutiche. Tale pratica è particolarmente importante in questa fase di emergenza, data la mancanza di terapie efficaci per contrastare l’epidemia, ed è già stata attivata nelle scorse settimane per diversi farmaci (è il caso di alcuni medicinali in ambito ematologico o di quelli sperimentali studiati per Ebola, Sars e altre tipologie di coronavirus già note).
Con il decreto da ultimo emanato, si punta ad incentivare anche fiscalmente la cessione di questi beni da parte delle aziende farmaceutiche. In linea generale, in tali ipotesi l’ente non può applicare la detrazione Iva e sconta tassazione ordinaria ai fini Ires. Il decreto interviene su entrambi i fronti, introducendo un regime analogo a quello già sperimentato per le eccedenze alimentari e gli altri beni oggetto della legge antisprechi (legge 166/2016). Nel dettaglio, ai fini Iva la cessione di questi beni è equiparata alla loro distruzione: non viene applicata l’imposta in uscita ma è riconosciuta la detrazione dell’Iva assolta a monte. Sotto il profilo delle imposte dirette, invece, il valore dei medicinali non concorre alla formazione dei ricavi dell’ente. Le agevolazioni scattano solo per i medicinali indicati nel Dm (non ancora autorizzati in commercio o autorizzati per indicazioni terapeutiche diverse o sottoposti a sperimentazione) e nel rispetto della relativa procedura. In particolare, deve essere presentata apposita richiesta di utilizzo del medicinale nell’ambito di programmi ad uso terapeutico generalizzati, la quale è sottoposta alla valutazione di un Comitato etico nazionale istituito presso lo Spallanzani e poi autorizzata dall’Aifa.