Professione

E-bonus alle società di professionisti

immagine non disponibile

di Alessandro Sacrestano

Professionisti ammessi al voucher digitalizzazione , ma solo se operanti in regime di impresa. Così si è espresso il ministero dello Sviluppo economico nelle Faq pubblicate ieri sul sito sui criteri di accesso all’incentivo di cui al Dl n. 145/2013.

Sono diversi gli aspetti controversi dell’agevolazione su cui il Mise è intervenuto. Tra queste la tempistica delle spese che risulteranno ammissibili solo se l’avvio del progetto complessivo è successivo alla pubblicazione sul sito istituzionale del ministero del provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher. Inoltre, il progetto di digitalizzazione e ammodernamento tecnologico deve essere ultimato entro sei mesi dalla pubblicazione sul medesimo sito del provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher. Il voucher può essere cumulato con altri benefici che non siano inquadrati, per loro natura, come aiuti di Stato. Quanto ai requisiti di accesso al voucher, le Faq ne confermano la riferibilità alle sole micro, piccole e medie imprese, costituite in qualsiasi forma giuridica. Tuttavia, alla domanda relativa a se e in che modo potessero accedere alle provvidenze anche gli studi professionali e, più in generale, i liberi professionisti, il MiSe ha risposto che questi possono accedere alle agevolazioni solo qualora svolgano la propria attività in forma di impresa – è il caso delle c.d. società tra professionisti - e siano iscritti, alla data di presentazione della domanda, al Registro delle imprese.

Chiarito, infine, che non sarà stilato un ordine cronologico preferenziale di attribuzione delle risorse. Le domande di agevolazioni presentate nel periodo di apertura dello sportello, infatti, sono considerate come pervenute nello stesso momento e, in caso di fondi incapienti, soddisfatte sulla scorta di una procedura di riparto delle risorse finanziarie in proporzione alle richieste delle imprese.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©