Imposte

Errori e imprecisioni: è possibile annullare l’asseverazione Enea

Guida alla correzione di procedure di trasmissione dei dati avviate in maniera scorretta

di Giuseppe Latour

Le asseverazioni, relative a interventi che ricadono nel perimetro del superbonus, possono essere corrette o annullate anche se sono state già trasmesse all’Enea. È questo il principio illustrato da Elena Allegrini, ricercatrice dell’Enea, nel corso di un webinar che ha affrontato proprio la questione della correzione di errori commessi in questi documenti. I tecnici dovranno tenerlo presente nel costruire le procedure di cui si occupano.

Bisogna considerare, anzitutto, che le asseverazioni relative all’efficientamento energetico vanno trasmesse attraverso il portale Enea. Per ogni Sal che viene trasmesso, viene generata un’asseverazione protocollata, alla quale è associato un codice Asid, da usare nelle successive comunicazioni all’agenzia delle Entrate.

Può accadere, però, che alcuni dati inseriti nei documenti siano sbagliati. Bisogna, a questo proposito, considerare che le informazioni più delicate sono quelle inserite all’inizio della pratica (come i dati identificativi dell’edificio e la data inizio lavori): non possono essere modificate senza annullare la procedura. Inoltre, bisogna considerare che queste indicazioni valgono rispetto al portale Enea, ma non per eventuali comunicazioni effettuate alle Entrate, ad esempio per la cessione dei crediti.

Partiamo dal caso di un codice fiscale errato o di dati catastali sbagliati all’interno dell’asseverazione, già chiusa, relativa al primo Sal del 30%. In questa situazione, sarà possibile annullare il protocollo dell’asseverazione presentata e modificare i dati all’interno di una nuova asseverazione. Importante, però, non avviare la creazione dell’asseverazione per il Sal successivo: a quel punto sarà impossibile annullare quella precedente.

Passiamo all’ipotesi di chi abbia protocollato un Sal al 30% ma, poi, abbia fatto delle modifiche agli interventi previsti. All’interno del Sal del 60% sarà possibile indicare l’esistenza di varianti in corso d’opera e sarà possibile caricare un nuovo Ape che tenga conto delle modifiche che sono subentrate.

Esiste, poi, il caso nel quale un tecnico voglia inserire un’asseverazione successiva a quella creata da un altro asseveratore: è possibile farlo ed è prevista una specifica procedura sul portale Enea. Bisogna, però, conoscere i codici identificativi della precedente asseverazione.

Ma il caso più delicato è quello delle informazioni inserite al momento dell’avvio dell’asseverazione: si tratta, come detto prima, di dati che non possono essere modificati nei Sal successivi. Se il Sal è ancora in lavorazione e non è stato protocollato, sarà possibile cancellarlo. L’operazione di annullamento è possibile anche se è stato protocollato il primo Sal, ma non i successivi. A quel punto si compilerà un nuovo Sal, specificando nelle note il motivo dell’annullamento.

Se, invece, è stato protocollato il primo Sal, ed è stato avviato un Sal successivo, la questione diventa più complessa, perché non sarà possibile annullare il documento iniziale. Si potrà, allora, soltanto ripartire dall’inizio creando un nuovo Sal: nelle note di questo nuovo Sal andrà specificato che il codice già emesso è stato sostituito dalla nuova asseverazione.

Ancora, esiste l’ipotesi in cui ci siano addirittura due asseverazioni, relative a due Sal, senza la fine lavori, già protocollate. A quel punto, sarà necessario eliminare la seconda (l’unica annullabile) e ripartire dall’inizio.

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