I temi di NT+Le massime di Cassazione

Fallimento, prima casa e indebita compensazione contributiva

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a cura di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

La curatela può pignorare l’intero stipendio del fallito

La curatela, previa autorizzazione del giudice delegato, può procedere all’acquisizione integrale del reddito di lavoro dipendente del fallito a determinate condizioni. Intanto che siano accertate rilevanti disponibilità economiche sottratte al fallimento e poi il fallito deve condurre uno stile di vita sia sproporzionato rispetto alla mera percezione dello stipendio. Infatti il giudice delegato mantiene un potere discrezionale circa la valutazione di quanto possa occorrere al fallito per il mantenimento suo e della sua famiglia, da esercitare caso per caso alla luce delle concrete emergenze afferenti.

Cassazione, ordinanza 11185/2020


L’agevolazione “prima casa” dei coniugi in comunione riguarda la famiglia

I coniugi in regime di comunione legale dei beni che hanno comprato la “prima casa” non devono entrambi trasferirvi la residenza per mantenerne i benefici fiscali perché essi sempre riferiti alla famiglia e non ai singoli coniugi. Pertanto l’immobile diventa comunque oggetto della comunione legale dei beni anche se la residenza viene acquisita soltanto da uno dei due purché esso sia destinato alla residenza familiare.

Cassazione, ordinanza 11225/2020


Il liquidatore risponde dei debiti impagati non inclusi nella di liquidazione

Al fine di liberarsi dalla responsabilità di non avere pagato un debito neppure appostato nel bilancio finale ma provato nella sua esistenza già nella fase di liquidazione, il liquidatore è tenuto a provare che l’azzeramento della massa attiva per il pagamento degli altri debiti sociali, avvenuta nel rispetto della par condicio, non ha causato alcun danno al diritto del singolo creditore. Quest’ultimo, se è rimasto insoddisfatto dall’attività liquidatoria, può far valere la responsabilità del liquidatore dopo la cancellazione della società, purché deduca che il proprio credito era liquido ed esigibile già al momento di apertura della fase di liquidazione e che da tale inadempimento ne è derivato un danno.

Cassazione, ordinanza 11304/2020


Bonus “prima casa” per più unità abitative se accorpate non diventano di lusso

I benefici fiscali per l’acquisto della “prima casa” spettano anche quando vengono acquistate contemporaneamente più unità abitative purché esse siano intanto idonee costituire un’unica unità abitativa e quest’ultima non possa essere qualificata poi come alloggio di lusso. Per non perdere allora i relativi benefici fiscali il termine per realizzare la loro definitiva unificazione rileva la unificazione de facto e non quella cartolare rappresentata dall’avvenuto accatastamento.

Cassazione, sentenza 11322/2020


L’indebita compensazione contributiva può trasformarsi in reato

Incorre nel reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato previsto dall’articolo 316-ter del codice penale anziché in quello di indebita compensazione sanzionato dall’articolo 10-quater del Dlgs 74 del 2000, il datore di lavoro che, da una parte, attesta di aver falsamente corrisposto al lavoratore somme a titolo di indennità per malattia, assegni famigliari e cassa integrazione guadagni e dall’altra ottiene dall’Inps il conguaglio di tali somme con quelle da lui dovute a titolo di contributi previdenziali e assistenziali. Ciò perché nella fattispecie di indebito conseguimento di un’erogazione da parte dello Stato rientrano sia le attività di contribuzione ascrivibili agli enti come l’Inps, che si concretizzano nell’elargizione di una somma di denaro, sia la concessione dell’esenzione dal pagamento di una somma agli stessi dovuta.

Cassazione, sentenza 18311/2020