Adempimenti

Fattura elettronica, nuovo tracciato obbligatorio solo dal 2021

L’Agenzia decide il rinvio: debutto sperimentale dal 1° ottobre 2020. Più tempo per adeguarsi alle modifiche

di Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce

Utilizzo facoltativo del nuovo tracciato Xml dell’e-fattura dal 1° ottobre 2020 sino a fine anno, con avvio a regime della sua obbligatorietà dal 1° gennaio 2021. Con il provvedimento 166579/2020 del 20 aprile, tenuto conto della situazione di emergenza epidemiologica e considerate anche le istanze a tal fine ricevute da operatori e associazioni di categoria, l’agenzia delle Entrate ha modificato i termini originariamente previsti rispettivamente per il 4 maggio 2020 e il 1° ottobre 2020 per l’utilizzo facoltativo e poi obbligatorio delle nuove specifiche tecniche di fatturazione elettronica. Analoga tempistica trova applicazione anche le fatturePa secondo la documentazione tecnica aggiornata alle specifiche tecniche versione 1.8.1. pubblicate sul sito web dedicato alla fatturazione verso le pubbliche amministrazioni.

Ricapitolando quindi a partire dal 1° ottobre 2020 e fino al 31 dicembre 2020 il Sistema di interscambio accetterà fatture elettroniche e note di variazione predisposte sia con il nuovo schema sia con quello attualmente in vigore mentre, dal 1° gennaio 2021, Sdi accetterà esclusivamente fatture elettroniche e note di variazione predisposte con il nuovo schema.

In sostanza slittano le modifiche in tema di ampliamento del novero dei TipiDocumento, dei Codici natura nonché quelle relative al numero di decimali, portato a otto cifre, per la rappresentazione degli sconti e della non necessarietà di indicare il valore del bollo applicato alle fatture.

Al di là del differimento introdotto dalle Entrate, le imprese potrebbero- compatibilmente con le difficoltà del momento - sfruttare il maggiore lasso di tempo concesso dal provvedimento direttoriale, implementando sin da ora quelle integrazioni, che garantiranno assolute e innegabili semplificazioni per i contribuenti, permettendo loro di compilare, ad esempio, in maniera quanto più automatica possibile i righi della dichiarazione Iva e rendendo più semplice il processo di gestione delle informazioni.

Una prima attività in questo senso potrebbe essere quella di verificare, aggiornare e semplificare gli innumerevoli codici Iva ad oggi creati ed utilizzati per le registrazioni contabili. Il cambiamento, che richiederà e comporterà l’adeguamento dei sistemi gestionali e le procedure di creazione della fattura elettronica, è funzionale a consentire, finalmente, la gestione di un unico flusso dematerializzato sia per le fatture interne che per quelle internazionali.

La gestione mista di fatture elettroniche e di fatture cartacee costituisce ancora oggi un ostacolo per una completa automazione dei processi. L’esterometro passivo potrà allo stesso modo essere superato - e questo sembra in realtà costituire l’auspicio se non una specifica volontà delle Entrate -, laddove le imprese iniziassero ad utilizzare Sdi per trasmettere con i nuovi TipiDocumento le integrazioni e le autofatture richieste per gestire e contabilizzare le fatture estere, unionali ed extra-Ue, anche in maniera progressiva in ragione della provenienza dei flussi di fatturazione.

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