Finanza

Fir, una seconda chance per i risparmiatori truffati dalle banche

Possibile integrare la documentazione entro il 15 marzo 2022

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Arriva una seconda chance per i risparmiatori vittima dei crack bancari. Con una modifica introdotto nel voto in commissione Bilancio sulla manovra e confermata nel maxiemendamento, viene consentita la possibilità di integrare le domande presentate in modo incompleto. In particolare il ripescaggio della possibilità di accesso al Fondo indennizzo per i risparmiatori (Fir) è riservato ai diretti interessati che abbiano tempestivamente presentata domanda ma con documentazione incompleta. È necessario però il rispetto di una duplice condizione per usufruire di questa opportunità:

1 la domanda di indennizzo deve essere completata con la documentazione che attesta i requisiti necessari entro il 15 marzo 2022;

2 vi siano residue risorse disponibili a seguito del completamento delle procedure di indennizzo.

Una misura - quella del Fir - introdotta per indennizzare i risparmiatori che hanno subìto un pregiudizio ingiusto da parte di banche e loro controllate con sede legale in Italia e poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018. Tra queste vi sono Banca delle Marche , Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio , Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti ma anche la Banca popolare di Vicenza e Veneto banca.

Il pregiudizio ingiusto viene riconosciuto in presenza di violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza.

Ma con l’approvazione della manovra non c’è solo la “riapertura” della possibilità di integrare la domanda. Anche alla luce di questa ulteriore estensione temporale, si rendeva infatti necessario prolungare i lavori della Commissione tecnica responsabile per l’istruttoria delle domande. A tal proposito quindi è stato previsto che resti in carica fino al 31 luglio 2022 e per garantirne l’operatività viene autorizzata una spesa di 350mila euro per il prossimo anno. In combinata con questa aggiunta di risorse sono state previste anche alcune disposizioni che vanno a incidere sul contingente di personale degli uffici di diretta collaborazione del Mef proprio nell’ottica di supportare e garantire a pieno l’operatività della Commissione.

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