FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: cessioni infragruppo, credito Iva, contratto verbale di affitto d’azienda

di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

27 Novembre 2018

La mancanza di collegamento funzionale dei beni facenti parte dell’azienda impedisce all’Amministrazione la riqualificazione della loro cessione in cessione di ramo d’azienda. Il valore normale delle cessioni infragruppo non può essere determinato sulla base di listini privati. Nessuna azione revocatoria del curatore per il pagamento effettuato alla banca dal debitore cartolare del cliente poi fallito se viene utilizzato il contratto di sconto bancario pro solvendo. Credito Iva disconosciuto dall’Amministrazione per omessa presentazione della dichiarazione Iva sempre iscrivibile a ruolo. Contratto di affitto di azienda efficace ai fini accertativi anche se non registrato dal contribuente. Cessione d’azienda senza le connesse passività fiscali a rischio di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sono i temi della rassegna delle massime di Cassazione delle principali pronunce in materia tributaria dell’ultima settimana.

Il mancato collegamento funzionale non comporta la riqualificazione in cessione di ramo d’azienda
In caso di mancanza di collegamento funzionale dei beni dell’azienda l’Amministrazione non può invocare la loro cessione quale cessione di ramo d’azienda anche se ai fini dell’assoggettamento ad imposta di registro non occorre che l’esercizio dell’impresa sia attuale. Ciò perché è sufficiente la mancanza di pre-esistente collegamento funzionale e/o la comprovata successiva organizzazione dei beni da parte dell’imprenditore cessionario dei beni per escludere la cessione di ramo d’azienda
•Cassazione, sentenza 29292/2018

Il valore normale delle cessioni infragruppo non può essere determinato sulla base di listini privati
La determinazione del valore normale delle cessioni infragruppo non può avvenire sulla base dei soli dati forniti da una rivista privata specializzata perché la rivista privata non può rivestire natura di listino ufficiale, differentemente dalla mercuriale che rappresenta il listino prezzi ufficiale di una merce emanato a cura delle Camere di commercio.
•Cassazione, sentenza 29306/2018

No all’azione revocatoria del curatore con il contratto di sconto bancario pro-solvendo
Nel contratto di sconto bancario pro-solvendo, la girata piena del titolo di credito, dal cliente alla banca, comporta una cessione del credito e quindi l’incasso del denaro pagato dal debito cartolare soddisfa un debito proprio del cessionario e non del cedente. Pertanto, in caso di fallimento del cliente, l’eventuale azione revocatoria del curatore non può aver ad oggetto il pagamento, successivamente effettuato alla banca dal debitore cartolare. Inoltre la cessione pro-solvendo di un credito versi terzi, effettuata nell’ambito di un contratto di sconto per ottenere dalla banca cessionaria l’anticipazione, non costituisce mezzo anomalo di pagamento in quanto funzionalmente contestuale al sorgere del credito garantito, essendo stipulata a scopo di garanzia e non per estinguere un debito preesistente e scaduto.
•Cassazione, ordinanza 29464/2018

Iscrizione a ruolo anche del credito Iva derivante dall’omessa dichiarazione
Il credito Iva disconosciuto dall’amministrazione per omessa presentazione della dichiarazione può essere iscritto a ruolo dopo la liquidazione automatizzata, perché c’è sempre la possibilità di farsi riconoscere la detrazione dell’Iva assolta. In tal caso il contribuente può impugnare la successiva iscrizione a ruolo per provare gli acquisti effettuati presso qualsivoglia soggetto passivo d’imposta, regolarmente assoggettati ad Iva e finalizzati ad operazioni imponibili.
•Cassazione, ordinanza 29490/2018

Contratto d’affitto di azienda fiscalmente valido anche senza registrazione
Va sempre considerato dall’Amministrazione il contratto di affitto di azienda anche se non regolarmente registrato perché la forma scritta prevista dall’articolo 2556 del Codice civile per il contratto di affitto d’azienda, alternativamente redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata, è richiesta dalla norma solo ad probationem con effetti limitati pertanto al processo e alle sole parti contraenti. A differenza dei contratti che richiedono la forma scritta ad substantiam, esso è dunque da ritenersi comunque esistente per l’amministrazione, obbligata comunque a registrare anche i contratti verbali di affitto di azienda.
•Cassazione, ordinanza 29551/2018

Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte per la cessione d’azienda priva delle connesse passività fiscali
Nel caso di cessione di ramo d’azienda senza trasferimento contestuale anche delle passività erariali può ritenersi integrato in capo all’imprenditore cedente il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Questo in quanto, trattandosi di operazione anomala ed estranea alla prassi commerciale, può essere idonea a sottrarre al soddisfacimento della pretesa erariale le attività della debitrice fiscale cedente l’azienda.
•Cassazione, sentenza 52158/2018

FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: cessioni infragruppo, credito Iva, contratto verbale di affitto d’azienda

Gli ultimi contenuti di Controlli e liti

Cfc, impugnabile il rifiuto all’istanza di interpello

Imposte all’estero, sì alla detrazione anche se il credito è stato omesso

L’esdebitazione del fallito vale anche ai fini Iva per il socio della Sas

Preavviso di ipoteca salvo se l’immobile non viene indicato

Partite Iva, nel mirino chi non ha aderito al concordato preventivo