FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: concordato, Iva, Ici, indebita compensazione
La facoltà di revoca del concordato in continuità deve essere esercitata dal tribunale in modo da evitare l’aggravarsi del dissesto. L’atto presupposto non notificato impugnato congiuntamente all’atto derivato notificato dal Concessionario non cambia la competenza territoriale del giudice tributario. Nessuna Iva agevolata del 4% per la prestazione di servizi del contratto di appalto relativo a un complesso di edifici con prevalenza residenziale occorrendo il rispetto per ciascun singolo edificio. Immobili esenti ai fini Ici soltanto se è lo stesso possessore dell’immobile a svolgere l’attività istituzionale in via esclusiva. Deducibili per la banca ai fini del reddito d’impresa le somme erogate alla clientela per le transazioni operate con riferimento ai contratti relativi ai bond Cirio e/o argentini. Esclusione da tassazione dei proventi da attività illecite soltanto se il sequestro interviene entro e non oltre la fine del periodo d’imposta cui si riferiscono. Indebita compensazione di crediti non spettanti perfezionata nel momento di presentazione dell’ultimo F24 senza che rilevi la data di presentazione della dichiarazione dei redditi. Sono queste le principali pronunce della Cassazione emesse nell’ultima settimana.
Se si aggrava il dissesto il tribunale può revocare il concordato in continuità
La facoltà di revoca da parte del Tribunale del concordato in continuità non implica l’obbligo dell’organo giudicante di procedere alla valutazione economica della proposta. Questo in quanto la verifica della dannosità dell’esercizio dell’attività d’impresa riguarda la coerenza dell’andamento dei flussi di cassa e dell’indebitamento nel perseguimento del risanamento dell’impresa per non erodere le prospettive di soddisfazione dei creditori.
● Cassazione, sentenza 27865/2019
La competenza territoriale del giudice tributario
La natura recuperatoria dell’impugnazione dell’atto dell’agente della riscossione volta a sindacare anche l’atto presupposto non influisce sulla determinazione della competenza territoriale del giudice tributario che è investito dell’impugnazione dell’atto notificato e di quelli precedentemente adottati autonomamente impugnabili ma non notificati. Anche nel caso di atti presupposti formati da enti impositori aventi sede in altra circoscrizione, l’opposizione contro l’atto derivato dell’agente della riscossione, infatti, non cambia il giudice competente a decidere e tale regola subisce deroga soltanto nel caso di atti di riscossione riguardanti tributi locali, per i quali vale comunque sempre la sede dell’agente della riscossione.
● Cassazione, ordinanza 28064/2019
Per applicare l’Iva al 4% si guarda il singolo edificio non il complesso edilizio
L’Iva agevolata del 4% non è applicabile se la prestazione di servizi che dipende dal contratto di appalto riguarda la costruzione di un complesso edilizio dove la superficie degli edifici residenziali supera quella dei fabbricati adibiti a uffici o negozi. Questo in quanto il rapporto tra destinazione e superficie deve essere sempre rispettato con riferimento al singolo edificio unitariamente considerato al fine di assicurare come prevalente la destinazione abitativa dello stesso.
● Cassazione, ordinanza 28070/2019
Esenzione Ici se svolge l’attività istituzionale chi possiede l’immobile
L’esenzione specifica dall’Ici per una serie di immobili posseduti da enti pubblici e soggetti giuridici spetta purché essi siano destinati ad attività esclusivamente istituzionali e ha natura derogatoria che ne impedisce l’applicazione analogica e/o l’interpretazione estensiva. Manca pertanto il requisito dello svolgimento diretto di attività esente allorquando il possesso dell’immobile sia in capo a un soggetto mentre l’attività didattica è compiuta da un altro soggetto.
● Cassazione, ordinanza 28299/2019
La banca deduce le spese fatte per evitare il contenzioso sui bond Cirio
Sono pienamente deducibili nella determinazione del reddito d’impresa le spese erogate dalla banca per le transazioni stipulate con i clienti al fine di prevenire l’instaurazione di un contenzioso fondato sulla dedotta violazione da parte dei funzionari degli obblighi informativi nei confronti della clientela ai fini della conclusione di contratti aventi ad oggetto i bond Cirio o i bond argentini. Trattasi, infatti, di spese attinenti al concreto svolgimento dell’attività d’impresa, a titolo di responsabilità precontrattuale o contrattuale e dunque inerenti ai sensi dell’articolo 109 del Tuir e come tali deducibili quali sopravvenienze passive nell’esercizio in cui si manifesta la relativa spesa.
● Cassazione, sentenza 28355/2019
Proventi illeciti tassabili se confiscati nel del periodo d’imposta cui si riferiscono
L’esclusione dei proventi da attività illecite dall’assoggettamento ad imposizione vale soltanto se il sequestro o la confisca penale intervengono al più tardi entro la fine del periodo di imposta a cui si riferiscono. Trattandosi, infatti, di eventi posteriori alla realizzazione del presupposto impositivo, si può astrattamente porre soltanto una questione relativa al rimborso dell’imposta versata e in tal modo divenuta indebita.
● Cassazione, ordinanza 28375/2019
L’indebita compensazione di crediti scatta con l’ultimo F24 dell’anno
Il delitto di indebita compensazione si consuma al momento di presentazione dell’ultimo F24 relativo all’anno interessato e non in quello della successiva presentazione della dichiarazione dei redditi. Questo in quanto il reato si riferisce alla condotta decettiva del contribuente integrata attraverso il mancato versamento per effetto dell’indebita compensazione di crediti in realtà non spettanti in base alla normativa fiscale.
● Cassazione, sentenza 44737/2019
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di Davide Settembre