Finanza

Fondo perduto alternativo, domande rompicapo dal 5 luglio

Ok di Ruffini al modello per le istanze e alle istruzioni nel rispetto dei vincoli Ue

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Fondo perduto alternativo con doppia partenza per l’invio delle domande. Il canale telematico si aprirà nella giornata di lunedì 5 luglio da «Fatture e corrispettivi» sul sito delle Entrate e da mercoledì 7 luglio per chi utilizza Entratel o Fisconline. La chiusura della finestra è prevista, invece, per il 2 settembre. A prevederlo è il provvedimento delle Entrate firmato ieri dal direttore Ernesto Maria Ruffini, che a differenza dei precedenti fondi perduti ha dovuto fare i conti con il rompicapo dei vincoli comunitari.

La nuova domanda, infatti, si presenta subito insidiosa sia per il contribuente sia per il professionista o intermediario che lo assiste. Per ottemperare agli obblighi Ue sul rispetto dei limiti del Temporary framework, bisognerà infatti autocerificare con tanto di rischi penali in caso di falso che con tutte le agevolazioni messe in campo per fronteggiare l’emergenza econonimica legata al Covid non si superano i limiti di aiuti delle sezioni 3.1 (ora elevati a 1,8 milioni di euro per la generalità delle imprese mentre per le imprese agricole è 225mila euro e per la pesca e l’acquacoltura è 227mila euro) o della sezione 3.2 (ora elevato a 10 milioni di euro) per gli aiuti calcolati sui costi fissi delle imprese. In alternativa qualora qualora con il nuovo fondo perduto previsto dal decreto Sostegni-bis si superasse uno dei due limiti indicati dal piano di aiuti, si dovrebbe richiedere attraverso il modello un importo inferiore a quello spettante proprio per non oltrepassare i tetti imposti da Bruxelles.

L’autocertificazione è solo il primo passo, perché una volta firmata si attesta la veridicità dei dati che poi andranno “scomposti” e dettagliati misura per misura all’interno del quadro A. Tanto per intenderci si va dall’esenzione Irap prevista dal decreto Rilancio (Dl 34/2020) fino al contributo automatico erogato in base sempre al Sostegni-bis per chi aveva fatto richiesto e ottenuto già il fondo perduto del decreto Sostegni-1. E va barrata anche la casella relativa ad altri aiuti compresi quelli non fiscali e non erariali. Un dettaglio che, per le misure introdotte contro l’emergenza Covid, impone di indicare oltre alla sezione di riferimento del Temporary framework anche il perriodio ammissibile con tanto di data di inizio e data di fine.

Non è finita. Perché il coefficiente di difficoltà imposto dall’interpretazione dei vincoli comunitari tocca da vicino anche il profilo soggettivo dei richiedenti, con la necessità di segnalare al concetto di «impresa unica». La conseguenza è che poi andrà compilato il quadro B, dettagliando chi sono i componenti della stessa con l’indicazione del relativo codice fiscale.

In tutto al di là del frontespizio il modello si compone di cinque pagine e queste nuove complicazioni molto probabilmente impongono un supplemento di istruttoria di contribuenti e professionisti prima della trasmissione della domanda.

Più in generale, va ricordato che il fondo perduto alternativo spetta a chi ha conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro e ha riportato un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 di almeno il 30% rispetto al periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020. L’importo erogato è collegato alle fasce di ricavi o compensi con percentuali diverse a seconda che abbia ottenuto o meno il contributo automatico del decreto Sostegni-bis. A differenza dei precedenti contributi a fondo perduto, questa volta non è previsto un contributo minimo per chi ha attivato la partita Iva successivamente al 31 dicembre 2018.

Resta, invece, la possibilità di scegliere tra accredito in conto concorrente indicando l’Iban o il credito d’imposta da spendere in compensazione nel modello F24.

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