Adempimenti

Fondo perduto alternativo in scadenza il 2 settembre: attenzione alle pratiche «in lavorazione»

Dopo l’iniziale via libera e la ricezione della prima ricevuta, i problemi potrebbero emergere dopo la scadenza

Ci sarà tempo solo fino a giovedì 2 settembre per inviare l’istanza per accedere al contributo a fondo perduto “alternativo”, anche definito “stagionale” (prevista dall’articolo 1, commi da 5 a 15, del decreto Sostegni-bis, Dl 73/2021).

Si tratta, ricordiamo, del sostegno previsto per i titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo ovvero sono titolari di reddito agrario in Italia, che abbiano conseguito nel 2019 un ammontare di ricavi e compensi non superiore a 10 milioni di euro e abbiano subìto un calo di almeno il 30% tra la media mensile del fatturato e corrispettivi del periodo 1° aprile 2019-31 marzo 2020 e quella del periodo 1° aprile 2020-31 marzo 2021 (il cosiddetto anno pandemico).

La singolare tempistica prevista per l’invio telematico dell’istanza (dal 2 luglio al 2 settembre 2021), cadendo in un periodo particolarmente intenso per gli operatori fiscali, comporta non solo la necessità di accelerare l’eventuale inoltro del modello (per chi non lo avesse già fatto), ma anche quella di seguire in modo accurato il complesso iter che porta all’accredito o al via libera per l’utilizzo in compensazione del contributo.

La prima e la seconda ricevuta
Il sistema rilascia una prima ricevuta di scarto o di presa in carico dell’istanza, dopo aver verificato i primi dati formali. Solo successivamente, dopo aver controllato i dati sostanziali contenuti nel modello elaborato, a seguito di una verifica che può richiedere anche dei giorni, se il riscontro è andato a buon fine il sistema produce la (seconda) ricevuta definitiva di avvenuto accoglimento dell'istanza. In caso contrario il sistema può anche rigettare l’istanza (scarto) o sospenderla.

A proposito di controlli sostanziali si ricorda che i soggetti obbligati agli adempimenti Iva che intendono presentare l’istanza al contributo alternativo devono aver preventivamente presentato la Comunicazione di liquidazione periodica Iva (cosiddetta “Lipe”) relativa al primo trimestre dell’anno 2021.

Le istanze in lavorazione
Da una prima verifica sul campo sembra che per molte istanze inviate nei primissimi giorni di agosto, dopo l’iniziale via libera (prima ricevuta) il sistema stia ancora verificando i dati sostanziali, tant’è che compare il messaggio «stato dell’istanza in lavorazione». Questo significa che, in caso di futuro scarto/sospensione, potrebbero non esserci più i tempi tecnici per poter intervenire. È chiaro che la situazione non è particolarmente piacevole, a maggior ragione perché in caso di scarto successivo la procedura non codifica il da farsi, pur in presenza, di un’istanza correttamente inviata nei tempi.

Ecco perché è opportuno procedere con un esame dello status delle singole pratiche e intervenire entro il 2 settembre con un nuovo invio (la procedura chiarisce che, in questi casi non serve inviare un’istanza di rinuncia) dove ci si accorga da sé che l’istanza ancora in status «in lavorazione» evidenzi una o più anomalie.

In caso di scarto/sospensione (che segue per l’appunto alla posizione «in lavorazione»), la cui comunicazione venga resa nota dalle Entrate dopo il 2 settembre, l’unica via percorribile sembrerebbe essere quella dell’autotutela, a cui si spera che non debba seguire quella ulteriore del contenzioso tributario. Anche qui però il percorso si prospetta tutt’altro che agevole.

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