Professione

Fondo perduto e 600 euro, protesta dei professionisti

Professioni ordinistiche in pressing per chiedere al Governo l’inclusione nei benefici del decreto Rilancio

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di Federica Micardi

Una disattenzione nel decreto rilancio rischia di penalizzare i professionisti ordinistici che hanno ricevuto il bonus di 600 euro a marzo. La segnalazione arriva dall’Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza dei professionisti.

Il Dl 34/2020, parla dei 600 euro all’articolo 78 dove il Fondo per il reddito di ultima istanza che foraggia i 600 euro viene portato a 1 miliardo e 150 milioni per erogare anche per i mesi di aprile e maggio l’indennità ai professionisti iscritti alle Casse. L’articolo 86, però, esclude la possibilità di cumulare l’indennità dell’articolo 78 con quella dell’articolo 44 del Dl 18/2020 (i 600 euro di marzo). «Confidiamo che si tratti di un errore materiale - commenta il presidente Adepp Alberto Oliveti - e a questo proposito abbiamo chiesto chiarimenti ai ministeri». Va aggiunto che lo stesso problema si pone per altre quattro categorie di lavoratori: collaboratori occasionali, venditori porta a porta, intermittenti, stagionali non del turismo e delle terme (la cui indennità di aprile rientra nell'articolo 44 del Dl 18/2020 mentre quelle di aprile e maggio nell’articolo 84 del Dl rilancio).

Ma lo scivolone sul bonus non è l’unico motivo di critica da parte dell’Adepp. «Lamentiamo disattenzione anche sul fronte fiscale» Adepp da tempo chiede che gli aiuti messi in campo dalla Casse per fronteggiare la crisi da Covid-19 non vengano tassati, ma ad oggi questa richiesta è rimasta inascoltata.

Se sui 600 euro si può pensare ad una disattenzione, è stata invece intenzionale l’esclusione delle professioni ordinistiche dal contributo a fondo perduto. Questa esclusione ha spinto i presidenti dei commercialisti e dei consulenti del lavoro a decidere di disertare l’incontro di oggi sul contributo a fondo perduto organizzato dall’agenzia delle Entrate, che ha accolto la notizia «con sorpresa»; per le Entrate - che parlano di un bonus fino a mille euro agli iscritti agli Ordini per maggio - è una decisione che rischia di danneggiare Pmi, artigiani e commercianti. «Nulla contro l’iniziativa delle Entrate - spiega Miani - ma vogliamo dare un segnale politico perché è grave questa esclusione dei professionisti senza giustificazione; le professioni ordinistiche stanno soffrendo come le altre realtà economiche». Il malcontento tra i professionisti sta crescendo, e si stanno studiando forme di protesta sia condivise che categoriali. Oggi è previsto un incontro tra Miani e i sindacati dei commercialisti, si parlerà delle forme di protesta e della questione fiscale: «A giugno non ci saranno i soldi per pagare saldi e acconti - spiega Miani - e non accetteremo l’ennesima proroga dell’ultimo minuto, perché tra decreti e dichiarazioni in questo periodo dovremmo sobbarcarci una considerevole mole di lavoro, e questo lavoro merita rispetto».

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