Adempimenti

Fondo perduto, provvedimento in arrivo per i «big» con ricavi da 10 a 15 milioni

Nei prossimi giorni le Entrate pubblicheranno regole ad hoc e riapriranno la procedura web per le istanze

di Cristiano Dell'Oste

Sarà un nuovo provvedimento delle Entrate a sbloccare le domande di contributo a fondo perduto per i soggetti di maggiori dimensioni, cioè quelli con ricavi/compensi oltre 10 e fino a 15 milioni di euro nel 2019. Inoltre – secondo quanto risulta al Sole 24 Ore – la procedura web per l’invio delle domande verrà riaperta.

L’aiuto per le imprese maggiori, infatti, ricalca in parte le regole del cosiddetto contributo “alternativo” da chiedere entro il 2 settembre, ma non trova spazio nella modulistica che va usata per questa scadenza (il modello di istanza si ferma alla fascia da 5 a 10 milioni di ricavi/compensi).

L’attuale impasse è figlia di una travagliata evoluzione normativa. L’aiuto per i soggetti di maggiori dimensioni era stato inserito in extremis nel testo del decreto Sostegni-bis (Dl 73/2021) approdato lo scorso 25 maggio in Gazzetta Ufficiale. Già il 30 giugno, però, il decreto legge 99 aveva cancellato il contributo, che poi è stato reintrodotto dalla legge di conversione del decreto 73 (la legge 106, in vigore dal 25 luglio). Quando sono arrivate le istruzioni delle Entrate – lo scorso 2 luglio – il contributo, semplicemente, non esisteva: ragion per cui la modulistica non lo prevede.

Ecco perché l’Agenzia sta lavorando a un provvedimento di prossima emanazione, una modulistica rivisitata e un nuovo calendario. Secondo lo stesso decreto Sostegni-bis, l’istanza andrà poi presentata entro 60 giorni dall’apertura del canale telematico per l’invio.

Per poter chiedere il contributo, i soggetti di maggiori dimensioni devono avere la partita Iva attiva alla data del 26 maggio scorso e rispettare gli altri requisiti previsti per gli aiuti del decreto Sostegni (articolo 1 del Dl 41/2021) o per il contributo “alternativo” previsto dal decreto Sostegni-bis (commi da 5 a 13 dell’articolo 1 del Dl 73/2021). In pratica, serve un calo di almeno il 30% del fatturato medio mensile del 2020 rispetto al 2019 oppure del cosiddetto anno pandemico (periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto al periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020). L’ammontare dell’aiuto è modulato secondo tre criteri di calcolo, in base alle diverse combinazioni di riduzione del fatturato.

La norma stima che il contributo valga 529 milioni per il 2021, anche in questo caso con il limite di 150mila euro per beneficiario.

Tutto confermato, invece, per il contributo “alternativo” destinato ai soggetti con ricavi fino a 10 milioni, da chiedere – come detto – entro il 2 settembre. Spetta a chi ha subìto una riduzione di almeno il 30% del fatturato medio mensile nell’anno pandemico ed è calcolato in percentuale sul calo di fatturato mensile, con quote calanti al crescere dei ricavi (dal 60 al 20%). Chi non ha percepito il contributo previsto dal Dl Sostegni-1 ha diritto a percentuali maggiorate.

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