Imposte

Formazione 4.0, aiuto più alto ma con obbligo di certificazione

C’è anche un filtro dei formatori. Senza requisiti le aliquote giù al 50 e al 35%

di Carmine Fotina

L’incentivo più favorevole si accompagna a maggiori obblighi di documentazione. Anzi, senza i nuovi requisiti, scatta un taglio.

La nuova versione del credito d’imposta per la formazione del personale dipendente su tematiche relative alle tecnologie 4,0, inserita nel decreto Aiuti (Dl 50/2022), stabilisce un incremento del beneficio fiscale per le micro e piccole imprese (il credito d’imposta passa dal 50 al 70%) e per le medie (dal 40 al 50%) ma contemporaneamente prevede che i risultati dell’attività di formazione siano certificati, secondo modalità che saranno definite da un decreto attuativo che il ministero dello Sviluppo economico dovrà emanare entro 30 giorni dal 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto legge.

In particolare, dovranno essere certificati «i risultati relativi all’acquisizione o al consolidamento» delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Lo stesso decreto attuativo metterà un filtro ai formatori, cioè ai professionisti o alle società che svolgono attività per la quale le imprese clienti possono beneficiare del credito d’imposta a condizioni maggiorate. In sostanza il bonus rafforzato, al 70% per le piccole e al 50% per le medie, potrà essere riconosciuto solo se l’azienda si rivolge a un soggetto tra quelli che saranno individuati nel decreto del ministero dello Sviluppo. Queste due nuove condizioni si applicano solo a fronte del nuovo e più alto beneficio fiscale. Al contrario, in assenza di questi requisiti, il credito d’imposta per investimenti effettuati successivamente alla data di .... sarà decurtato al 40% per le piccole e al 35% per le medie imprese.

Nulla cambia per quanto riguarda il limite massimo di spese ammissibili per singolo beneficiario, che resta fissato a 300mila euro per le piccole imprese e 250mila per le medie. E resta del tutto immutato il credito d’imposta per le grandi imprese, nella misura del 30% entro un limite di spesa di 250mila euro. Al momento, in assenza di una proroga, le modifiche avranno un valore di poco più di sei mesi visto che il bonus per la formazione 4.0 è in vigore per spese effettuate entro il 31 dicembre 2022.

Il decreto aiuti interviene anche sul credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0, i software, disponendo in questo caso l’innalzamento del beneficio dal 20 al 50%. La maggiorazione si applica retroattivamente a spese effettuate dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, con coda al 30 giugno 2023 se entro il 2022 è stato versato un acconto pari ad almeno il 20%.

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