Controlli e liti

GdF, più incroci di dati contro mafie ed evasione

Al via la piattaforma per monitorare sei fenomeni di criminalità. Monitorata l’indebita percezione di aiuti Covid e reddito di cittadinanza

di Marco Mobili

Una mappatura puntuale «socio economica della criminalità». È quella che la Guardia di Finanza ha predisposto per potenziare e migliorare l’analisi di rischio nel contrasto alle frodi, all’evasione e al riciclaggio. Alla base di tutto il Comando generale delle Fiamme gialle pone, infatti, lo sviluppo pluriennale dei principali fenomeni per fare emergere in modo dettagliato le relazioni esistenti. E i fenomeni analizzati sono proprio quelli in qualche modo collegabili tra loro in termini di frodi ed evasione.

La circolare e il manuale (messi a punto a inizio maggio dal Comando generale) mettono sei fenomeni al centro della mappatura socio economico della criminalità.

Le province a rischio evasione

Si parte dalla cosiddetta ricchezza generata e dalle spese registrate. L’analisi comparativa dei dati consente ai reparti della Fiamme gialle di stimare le province che presentano il più elevato rischio di evasione fiscali. In questa analisi del rischio giocano un ruolo determinate le variabili, sia a livello di aggregato provinciale sia pro capite, delle fonti e degli impieghi della ricchezza, nonché di alcune spese che possono essere i fabbisogni standard o le spese per il gioco pubblico.

Aiuti per l’emergenza sanitaria

Il secondo filone di analisi riguarda gli aiuti per l’emergenza sanitaria erogati a imprese e partite Iva. Le informazioni da utilizzare e messe in correlazione tra loro sono quelle riferite alle province dove negli ultimi due anni si è concentrato il maggior numero di imprese che hanno ricevuto aiuti e contributi per affrontare la crisi del Covid e i relativi lockdown. Nel mirino delle Fiamme gialle ci sono le aree dove si può registrare un indebito accesso agli aiuti o una vera e propria evasione fiscale.

Reddito di cittadinanza

Partendo invece dal livello di povertà delle famiglie, nel mirino della Gdf finisce anche il reddito di cittadinanza, soprattutto rapportando il dato dei percettori a quello della popolazione residente e il dato relativo al tasso di disoccupazione. Le percezioni indebite del sussidio statale sono l’obiettivo dichiarato già da tempo dalla Guardia di finanza.

Infiltrazioni mafiose, operazioni sospette e sofferenze bancarie

Gli altri tre filoni di analisi del rischio si focalizzano soprattutto sul rischio delle infiltrazioni mafiose nel tessuto imprenditoriale con l’esame delle partite Iva attive e l’incidenza sul territorio dei fenomeni criminali, così come con l’incrocio dei dati sulla ricchezza prodotti in termini di valore aggiunto e la chiusura delle imprese, sulle operazioni sospette e le relative denunce delle forze dell’ordine. Infine l’analisi passa anche per le sofferenze bancarie e i procedimenti per reati economico finanziari.

I dati e le informazioni

Ad alimentare la nuova piattaforma, che andrà ad ampliare la dorsale informatica in uso da tempo ai reparti delle Fiamme gialle per l’incrocio e l’analisi dei dati, saranno le informazioni e le variabili qualificate e fornite da Istat, Banca d’Italia, Anac e Inps in grado di rappresentare in modo puntuale le variabili territoriali con tanto di esame temporale sulle differenti annualità. Variabili che si muovono su almeno 12 direttrici. Tra queste ci sono quelle sul lavoro come i tassi di disoccupazione o di occupazione, il numero di impese attive e il numero degli addetti per ogni singola impresa. Ci sono poi le informazioni relative a porti e strutture turistiche con i porti turistici e le unità di diporto, sia a vela sia a motore e navi oltre i 24 metri. Non solo. Ci sono anche prestatori di servizi e trust, mediatori immobiliari e gallerie d’arte, intermediari finanziari e mediatori crediti. Sotto la voce conti economici potranno emergere le informazioni su mutui erogati, sportelli bancari, inclusi quelli esteri. Depositi bancari, numero dei conti correnti, prestiti e credito al consumo.

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