Adempimenti

General contractor, fuori dal mero coordinamento spazi per un contratto atipico complesso

L’interpello n. 261 spiega come possono coesistere attività realizzate direttamente dal contraente generale e attività appaltate all’esterno

di Giuseppe Latour

Un contratto atipico complesso, che include sia la realizzazione in via diretta di alcune attività (come la progettazione e la realizzazione delle opere), sia il rapporto con professionisti terzi, gestito attraverso un mandato senza rappresentanza e senza l’aggiunta di costi di intermediazione.

L’agenzia delle Entrate torna con l’interpello n. 261 del 19 aprile sulla figura del general contractor, dopo l’interpello n. 254, e stavolta aggiunge altri elementi, perché descrive in maniera analitica la struttura dei rapporti contrattuali che consentono di tenere in piedi la relazione tra contraente generale (in questo caso una Esco) e committente, pur escludendo dal 110% il mero coordinamento.

Le attività in gestione diretta
Nel pacchetto offerto dal general contractor ci sono alcune attività realizzate direttamente dalla sua struttura: la fornitura e posa in opera relativa agli interventi di riqualificazione energetica, ma anche il servizio di progettazione dell’opera. Questo viene svolto da professionisti abilitati che sono dipendenti del general contractor ma anche collaboratori. Questa parte è, ovviamente, inclusa nel superbonus.

Le attività appaltate a terzi
Accanto a questo, viene poi offerta ai clienti anche l’esecuzione di tutti i servizi professionali associati all’opera e funzionali all’ottenimento del superbonus al 110 per cento. Si tratta di:

- coordinamento in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera;

- redazione dell’attestato di prestazione energetica;

- direzione dei lavori e contabilità dell’opera;

- asseverazione sul rispetto dei requisiti tecnici e corrispondente congruità elle spese sostenute;

- visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione;

- esecuzione del servizio di responsabile dei lavori.

Questa parte del contratto è assegnata a professionisti terzi.

Il mandato senza rappresentanza
In questo caso i professionisti sono incaricati direttamente dai soggetti beneficiari della detrazione e addebitano la propria prestazione al general contractor che, in applicazione dello schema giuridico del mandato senza rappresentanza, ribalta poi il costo del servizio - senza aggiungere alcun margine proprio - sui beneficiari dell’agevolazione.

In questa ipotesi, è fondamentale che il general contractor produca documenti contabili e fiscali che consentano di identificare la quota di corrispettivo generata dal ribaltamento dei costi sostenuti per le prestazioni professionali fruite, in modo da non confondere i diversi piani del contratto. «Non può essere incluso - conclude l’agenzia delle Entrate - alcun margine funzionale alla remunerazione dell’attività posta in essere dal general contractor».

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