Imposte

Gestione laboriosa e verifiche mensili per la soglia «mobile»

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di Matteo Balzanelli e Massimo Sirri

Il decremento dell’operatività verso l’estero può determinare la perdita dello status di esportatore abituale e del plafond eventualmente non consumato. Mentre per chi adotta il sistema del plafond fisso (solare), la verifica va fatta all’inizio di ciascun anno, coloro che hanno scelto il metodo mobile devono ripetere i controlli ogni mese.

Una volta constatata la perdita del requisito, non resta che attendere l’inizio del periodo successivo. Per i “solari”, questo significa attendere l’anno successivo, a meno di passare al mobile, scelta che consentirebbe di acquisire lo status in corso d’anno. Per i mensili, la perdita e il riacquisto “in corsa” dello status di esportatore abituale comporta tuttavia una faticosa gestione delle lettere d’intento già inviate.

In condizioni di fatturato e operazioni non imponibili costanti, i contribuenti scelgono, normalmente, di applicare il metodo solare che consente di ridurre notevolmente gli sforzi amministrativi, ottenendo, di fatto, gli stessi benefici in termini di acquisti detassati.

Chi invece si trova in una fase di sviluppo dell’operatività verso l’estero potrebbe scegliere il metodo mobile, per alimentare il plafond mese per mese. Tuttavia, questo significa anche che, in caso di contrazione delle operazioni non imponibili, potrebbe accadere di perdere lo status di esportatore abituale in corso d’anno, insieme a tutto il plafond non “consumato”. Dovrebbe però restare ferma la possibilità di riottenere tale status in uno dei periodi successivi, ossia in uno dei mesi seguenti, senza necessariamente dover attendere l’anno successivo.

Infatti, l’articolo 1, comma 1, lettera a), Dl 746/83 afferma semplicemente che i contribuenti – in attività da almeno 12 mesi – hanno facoltà di assumere come ammontare di riferimento, in ciascun mese, quello delle esportazioni fatte nei dodici mesi precedenti, se il relativo ammontare supera il 10% del volume d’affari rettificato.

Anzi, il riaccesso “in corsa” rappresenta un fenomeno naturale del plafond mobile. Infatti, chi riacquista lo status si trova nella stessa situazione di chi, adottando il mensile (essendo in attività da un periodo non inferiore a 12 mesi), diventa esportatore abituale per la prima volta in corso d'anno.

Tuttavia, questo fenomeno rende ancora più laboriosa la gestione del plafond e degli adempimenti correlati. In particolare, risulta delicata la gestione delle dichiarazioni d’intento. In tutti i casi in cui non vi è più plafond disponibile, così come nell'ipotesi della perdita dello status di esportatore abituale, è opportuno revocare tutte le dichiarazioni inviate in precedenza e non ancora “esaurite”.

Non essendovi comunicazione telematica alle Entrate della revoca, è bene utilizzare sistemi “tracciati”, in modo da dimostrare di non aver “splafonato”. Successivamente, con la formazione del plafond nel mese successivo o alla riacquisizione dello status di esportatore abituale, si provvederà all’inoltro di nuove lettere d’intento.

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