Diritto

Gli atti straordinari non autorizzati non sempre piegano il concordato

I giudici valutano gli effetti dei comportamenti dolosi del debitore sulla domanda. Per il Tribunale di Avellino il bando per l’assunzione non ostacola l’omologa

La giurisprudenza in materia di atti in frode rilevanti ai sensi dell’articolo 173 della legge fallimentare (oggi articolo 106 del Codice della crisi e dell’insolvenza) ha più volte affermato che la scoperta di eventuali comportamenti dolosi posti in essere dal debitore prima del deposito della domanda di concordato preventivo ne impedisce l’apertura ovvero, se postuma, ne determina la revoca (per quest’ultima ipotesi si veda il Sole 24 Ore del 23 luglio 2024).

La nozione di «atti in frode» è oggetto...