Controlli e liti

Guardia di Finanza, faro su usura e speculazioni post Covid

L'atto di indirizzo del ministro Franco chiede di vigilare sugli effetti economici della pandemia

di Marco Mobili e Giovanni Parente

L’emergenza Covid richiede uno sforzo ulteriore alla Guardia di Finanza. La tutela delle attività produttive passa anche dalla prevenzione e dal contrasto dei fenomeni criminali che hanno e potrebbero trovare terreno fertile con la crisi prodotta dalla pandemia. Per questo l’atto di indirizzo del ministro Daniele Franco chiede alle Fiamme gialle, tra l’altro, di accendere un faro su due fenomeni che rischiano di avere impatti deflagranti sul tessuto economico: l’usura e la speculazione finanziaria. Da un lato, infatti, la ricerca di liquidità per la sopravvivenza espone le attività al rischio di rivolgersi al mercato illegale dei finanziamenti, con la criminalità organizzata in agguato e pronta anche a cancellare soprattutto le piccole attività dal mercato. Un fenomeno criminale - quello dell’usura - che può riguardare anche le famiglie. Pertanto il monitoraggio chiesto alla Guardia di Finanza deve essere capillare e diffuso su tutto il territorio italiano.

Dall’altro lato, le Fiamme gialle dovranno vigilare anche sui rischi di manovre speculative o di manipolazione nei mercati finanziari e in quello dei beni e dei servizi. Il tutto alla luce delle incertezze del quadro economico di riferimento determinate dalla pandemia.

Ma non è finita. La GdF dovrà mantenere un presidio sulla produzione e sull’utilizzo di denaro contraffatto, nonché sulla falsificazione di carte di credito, di debito così come di marchi, brevetti e violazione del diritto d’autore. Obiettivi che dovranno essere portati avanti insieme al contrasto mirato delle frodi fiscali e alla tutela della spesa pubblica.

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