Forfettari, medici e sanitari arruolati per il Covid senza ritenuta sui compensi co.co.co.
La risposta a interpello 463: sono redditi di lavoro autonomo
I compensi erogati per incarichi di collaborazione coordinata e continuativa conferiti a medici e sanitari a seguito dell’emergenza epidemiologica sono redditi di lavoro autonomo e non, invece, redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente. Se percepiti da contribuenti in regime forfettario non devono quindi essere assoggettati a ritenuta.
Questo il chiarimento reso con la risposta a interpello 463 dall’agenzia delle Entrate.
Al fine di far fronte alle esigenze connesse allo stato di emergenza da Covid-19, il Ministero ha stipulato, a decorrere dal 2020, contratti di collaborazione coordinata e continuativa con personale sanitario esterno all'Amministrazione. Il dubbio riguardava come qualificare, sotto il profilo fiscale, questi compensi.
Nell’ambito dei redditi di lavoro autonomo sussiste un principio di attrazione per i rapporti di collaborazione inerenti l’oggetto dell’attività di lavoro autonomo esercitata dal contribuente; pertanto tali compensi devono essere tassati secondo le regole del lavoro autonomo.
Qualora i contribuenti forfettari abbiano erroneamente subito delle ritenute, le stesse potranno essere chieste a rimborso, o in alternativa, scomputate in dichiarazione, a condizione che siano state certificate dal sostituto d’imposta.
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