I lavori di falegnameria sono ristrutturazioni se realizzati su contratto d’appalto
La risposta è affermativa, ma solo se i beni vengano realizzati su contratto di appalto (il semplice acquisto dei mobili rappresenta acquisto dell’arredo, detraibile con il bonus mobili solo in presenza di lavori di ristrutturazione). In sostanza, solo se la realizzazione dei mobili (porte scorrevoli, cabina armadio e parete attrezzata) comportano lavori edili, anche di mero adattamento, le relative spese sono detraibili (meglio ancora se i lavori sono eseguiti contestualmente a intervento di ristrutturazione dell’unità immobiliare). In questo modo, le spese per la realizzazione di armadi, porte, eccetera, fatti dal falegname si fanno fatturare direttamente dall’impresa edile che, a sua volta paga il falegname. Poi, l’impresa fatturerà al cliente i lavori edili comprensivi della spesa per il mobile. Viceversa, le spese del falegname direttamente fatturate al cliente potrebbero essere escluse come spese per il relativo arredo (articolo 16-bis del Tuir, Dpr 917/1986, e articolo 1, comma 3, lettera b, n. 1-4 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, di Bilancio per il 2018; si veda anche la guida al 50% su www.agenziaentrate.it).
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