Professione

I professionisti iscritti alle Casse che hanno ricevuto i 600 euro a marzo esclusi dai bonus di aprile e maggio

È l’effetto dell’articolo 86 del Dl 34/2020. Si pensa ad un errore perché l’articolo 78, invece, rifinanzia l’indennità per due mesi

di Federica Micardi

La discriminazione subita dai professionisti iscritti agli Ordini sembra non avere fine.
Sono stati espressamente esclusi dal contributo a fondo perduto previsto dal decreto rilancio (Dl 34/2020) , mentre un’iniziale stesura del testo includeva anche loro tra i beneficiari di questo aiuto.
Sono stati esclusi anche dagli aiuti economici (che si sono rivelati scarsi e insufficienti) erogati attraverso un bando di Invitalia per acquistare dispositivi di protezione individuale.
Ora il Dl 34 stabilisce che chi ha beneficiato dei 600 euro nel mese di marzo non potrà averli ad aprile e maggio. La denuncia arriva dall’Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza dei professionisti.
«Da un lato il Governo ha rifinanziato gli indennizzi statali per i mesi di aprile e di maggio – spiega il presidente Adepp Alberto Oliveti – dall’altro un codicillo, che speriamo sia frutto di un errore materiale, ha stabilito che chi ha preso i 600 euro a marzo, non potrà ottenerli nei mesi a venire. Confidiamo che si tratti di un errore materiale e a questo proposito abbiamo chiesto chiarimenti ai ministeri e un'eventuale correzione».
Il problema nasce da due articoli del Dl 34, il 78 e l’86. Mentre l’articolo 78 rifinanzia il Fondo per il reddito di ultima istanza portandolo a 1 miliardo e 150 milioni, così da consentire il versamento dei 600 euro – che a marzo hanno impiegato 283 milioni per i professionisti scritti alle Casse – anche per aprile e maggio, l'articolo 86 introduce un divieto di cumulo tra l'indennizzo già erogato (articolo 44, Dl 18/2020) e quello da erogare nei prossimi mesi. Questa contraddizione tra le due norme fa sperare in un errore non intenzionale che sarà presto corretto.
C’è un’altra ingiustizia segnalata in più occasioni che ancora non ha trovato una soluzione. Per aiutare i propri iscritti a uscire dalle difficoltà causate dal Covid-19 molte Casse stanno mettendo in campo importanti risorse. Qquesti aiuti erogati dagli enti di previdenza per sopperire alle mancanze del Governo vengono tassati. «In nessun decreto – racconta Oliveti - si è trovato ancora il modo di chiarire come debbano essere trattati gli aiuti messi degli enti di previdenza dei professionisti , trattandosi di interventi assistenziali analoghi, vorremmo che l'esenzione fiscale applicata ai 600 euro statali venga riconosciuta ai sussidi autonomi e aggiuntivi delle Casse. Nelle more proporremo interpello all'Agenzia delle Entrate.”

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