Imposte

I termini sono differibili, non per la quota dello Stato

I Comuni possono differire i termini di versamento dell’Imu, con esclusione della quota di competenza statale

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di Giuseppe Debenedetto

I Comuni possono differire i termini di versamento della nuova Imu, con l’esclusione però della quota di competenza statale. Lo hanno chiarito i tecnici del dipartimento delle Finanze con una risposta fornita a Telefisco 2020, delimitando così l’ambito applicativo di una delle facoltà regolamentari previste dal comma 777 della legge di bilancio 2020. Disposizione che prevede tra l’altro la possibilità di «stabilire differimenti di termini per i versamenti, per situazioni particolari».

Il ministero dell’Economia e delle Finanze chiarisce che il Comune può legittimamente esercitare la propria potestà regolamentare esclusivamente in caso di differimento dei termini di versamento delle entrate di spettanza comunale e non anche per la quota statale. Non è pertanto possibile differire i termini di versamento della nuova Imu per gli immobili produttivi classificati nel gruppo catastale D. In tutti gli altri casi i Comuni hanno ampia libertà di scelta, decidendo di prorogare la scadenza dei versamenti in ragione di particolari situazioni, ad esempio in caso di decesso del contribuente per consentire il versamento sia del saldo dovuto dal deceduto sia di quanto dovuto dagli eredi.

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