Adempimenti

Il 730 in scadenza: le ultime verifiche dalle Cu multiple alle spese tracciate

L’invio va effettuato entro il 30 settembre. Chi ha più sostituti deve riscontrare il dato dei «giorni di lavoro»

di Francesco Capri e Marcello Tarabusi

Il modello 730 precompilato scade il 30 settembre. Tra gli aspetti da monitorare - per chi non avesse ancora effettuato l’invio - ci sono le ipotesi di Certificazioni uniche (Cu) multiple, bonus e superbonus per interventi edilizi e pagamenti tracciati.

L’agenzia delle Entrate mette a disposizione i dati raccolti a favore del contribuente in un’apposita piattaforma, accessibile tramite il proprio sito. Se lo si invia senza apportare modifiche sostanziali (quelle cioè che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta), il 730 si definisce “accettato” con il vantaggio di non essere sottoposto alle richieste di documentazione delle spese sostenute, né a controlli preventivi che potrebbero sospendere il rimborso del credito.

Si possono variare i dati anagrafici, quelli del sostituto di imposta, nonché quelli del coniuge non fiscalmente a carico.

Non comportano modifica nemmeno l’eventuale scelta di utilizzare il credito in compensazione, variare il numero delle rate di versamento delle imposte dovute, ridurre o non versare gli acconti, e infine congiungere la propria dichiarazione con quella del coniuge: in tutti questi casi la dichiarazione si considera “accettata”.

Il calcolo delle detrazioni di lavoro

Chi invece ha l’esigenza fare modifiche deve prestare particolare attenzione. Innanzitutto è bene verificare l’eventuale presenza di più Certificazioni uniche, perché in questo caso il modello precompilato non contiene i giorni di lavoro totali nell’anno, con il rischio, senza tale indicazione, di versare imposte non dovute per errato calcolo delle detrazioni di lavoro.

Essenziale anche la corretta individuazione, tra più sostituti di imposta, di quello tenuto al conguaglio, cioè il datore di lavoro attuale: i precedenti datori non possono infatti corrispondere i rimborsi.

Il tracciamento delle spese

Per le spese, invece, va conservata tutta la relativa documentazione, con l’ulteriore necessità per gli oneri detraibili al 19% di verificarne la tracciabilità del pagamento: occorre una specifica indicazione da parte dell’emittente sulla fattura, scontrino o ricevuta o, in mancanza, bisogna disporre della prova di uno degli strumenti riconosciuti dall’Agenzia e riepilogati nella circolare 7/E.

L’unica eccezione, per cui è ammesso anche il pagamento in contanti, riguarda i medicinali anche veterinari, l’acquisto o noleggio di dispositivi medici con marcatura CE e le spese sanitarie presso strutture pubbliche o accreditate al Sistema sanitario nazionale.

Gli oneri pluriennali legati ai bonus edilizi

Attenzione anche agli eventuali oneri pluriennali (quali, ad esempio, le spese di ristrutturazione o di riqualificazione energetica) sostenuti per i lavori eseguiti o cominciati nel 2020: previa verifica delle condizioni richieste per la detrazione, occorrerà procedere con l’inserimento manuale, poiché i dati della precompilata si limitano a segnalarne la presenza del tipo di spesa, ma non prevedono la compilazione automatica del quadro.

Perfezionate le modifiche ed eseguito l’invio va comunque monitorata la posizione, perché l’agenzia delle Entrate, in fase di controllo, potrebbe comunicare la sospensione del rimborso direttamente sul sito, o all’indirizzo di posta elettronica indicato nel modello 730.

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