Finanza

Il Fisco paga 5,2 miliardi per i sostegni automatici

Tempi dilatati dalle interlocuzioni con la Ue sul rispetto del piano di aiuti. Nei prossimi giorni la procedura per chiedere gli aiuti integrativi

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Si sblocca la partita dei sostegni automatici. Dopo interrogativi e attese dei potenziali beneficiari che attendevano l’erogazione già il 16 giugno, è arrivata ieri dal ministero dell’Economia e dall’agenzia delle Entrate l’ufficializzazione che sono partite le erogazione dei contributi a fondo perduto previsti dal decreto Sostegni-bis (Dl 73/2021) per le partite Iva già destinatarie degli aiuti del Sostegni-1. In totale partiranno tra accrediti in conto corrente e riconoscimento del credito d’imposta (per chi aveva scelto questa opzione) 5,2 miliardi di euro - rispetto agli 8 miliardi previsti a copertura - a favore di 1,8 milioni di partite Iva. Più nel dettaglio, come evidenzia la nota congiunta di Mef ed Entrate, si tratta di 1,77 milioni di bonifici (pari a circa 5 miliardi di euro) che verranno accreditati direttamente sui conti correnti dei soggetti che avevano richiesto e ricevuto l'aiuto previsto dal primo decreto Sostegni. A questi bonifici poi vanno aggiunti - come anticipato - 38mila crediti d'imposta (pari a circa 166 milioni di euro), riconosciuti sempre in automatico agli operatori che avevano scelto questa modalità di erogazione e che potranno così utilizzarlo in compensazione nel modello F24 con il codice tributo «6941».

Ad ogni buon conto ministero ed Agenzia puntualizzano che «il nuovo contributo automatico spetta esclusivamente ai soggetti con partita Iva attiva al 26 maggio 2021, data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis, purché il precedente contributo non sia stato indebitamente percepito né restituito».

La comunicazione ufficiale arriva così a tranquillizzare i destinatari degli aiuti che si attendevano già l’erogazione da qualche giorno, in quanto il ministro dell’Economia Daniele Franco aveva indicato in audizione alla Camera che la data di partenza dei sostegni automatici avrebbe dovuto essere il 16 giugno così come l’apertura del canale telematico per le richieste dei contributi alternativi o integrativi che tengono conto del calo di fatturato e corrispettivi nei primi tre mesi dell’anno avrebbe dovuto essere il 23 di giugno. 

Ma le interlocuzioni con la Commissione Ue per verificare la compatibilità del nuovo set di sostegni con il Temporary Framework degli aiuti di Stato per l’emergenza Covid ha di fatto rallentato le tempistiche dell’operazione. Così è atteso nei prossimi giorni il provvedimento delle Entrate che stabilirà la data di partenza per le richieste telematiche del secondo blocco di aiuti previsti dal decreto Sostegni-bis.

Senza dimenticare poi che bisognerà attuare la norma relativa al contributo a conguaglio che si basa non più solo sul calo del fatturato ma anche sui dati di bilancio e sui dati delle dichiarazioni dei redditi, la cui trasmissione anticipata al 10 settembre ha provocato da subito le proteste di professionisti e intermediari abilitati.

Ma su tutto questo aleggia la conversione del decreto Sostegni-bis. Il voto degli emendamenti (sono circa 500 i segnalati) riprenderà la prossima settimana. E la partita si intreccia con i contributi già erogati. Di fatto il risparmio di 2,8 miliardi va raddoppiato anche rispetto ai contributi del Sostegni-1. Ci sono quindi 5,6 miliardi non impegnati e su cui ora il Parlamento potrebbe chiedere al Governo una dote cospicua da mettere in campo proprio per gli emendamenti da approvare.

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