Adempimenti

Il modello non lascia spazio alle eccedenze Ivie

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di Marco Piazza

I problemi di comprensione del modello 770 riguardano anche il risparmio amministrato e la gestione delle eccedenze Ivie (l’imposta sul valore degli immobili all’estero).

Risparmio amministrato

Seguendo la risoluzione 91/E del 2013, molti sostituti hanno scomputato dall’ acconto del risparmio amministrato dovuto il 16 dicembre 2016 l’eccedenza dei versamenti d’acconto fatti negli anni precedenti rispetto all’imposta sostitutiva dovuta nei primi 11 mesi del 2016.

Questa compensazione viene esplicitata nel rigo SX46: in colonna 6 si deve infatti indicare l’acconto versato il 16 dicembre 2016 «al lordo dello scomputo dell’eccedenza dell’anno precedente» e in colonna 7 si evidenziano gli acconti scomputati non soltanto dalle imposte dovute per il 2016, ma anche dall’acconto dovuto il 16 dicembre 2016. Secondo le specifiche tecniche, però, nel campo 7 si devono indicare solo gli importi evidenziati nella colonna 4 del quadro ST («Importi utilizzati a scomputo») con annotazione del codice «Y» nella colonna 10. Quindi pare necessario – anche se le istruzioni non sono esplicite – che nel campo 10 vada indicato il codice Y anche in relazione agli utilizzi delle eccedenze d’acconto a scomputo degli acconti dovuti il 16 dicembre 2016. Se così non fosse, dovrebbe essere eliminato il “blocco” contenuto nella specifiche tecniche al campo 7.

Immobili all’estero

Può accadere che, per alcuni clienti, le fiduciarie non abbiano versato – o abbiano versato in misura ridotta – gli acconti Ivie di giugno e novembre 2015 avendo scomputato eccedenze Ivie relative all’anno precedente. Per il versamento dell’Ivie, infatti, si usano le regole dell’Irpef. Se, nella colonna 9 del rigo SO7 («Acconti») queste fiduciarie indicano gli acconti effettivamente versati per il 2015 (così come del resto risultano dal quadro ST del modello 770/2016 per l’anno d’imposta 2015), le specifiche tecniche inducono ad evidenziare nel capo 10 un’imposta a debito eccessiva. Nel campo 10 va indicata la differenza fra l’Ivie dovuta per il 2015 (campo 8) e l’acconto (campo 9) e non sono ammessi valori negativi. L’unica soluzione è indicare nel campo 9 l’acconto per il 2015 «al lordo dell’eccedenza a credito dell’anno precedente scomputate», sperando che i controlli automatizzati comprendano cosa è successo. Altrimenti si sarebbe dovuto indicare, nel modello 770/2016 per il 2015, l’acconto Ivie per il 2015 fra i «versamenti in eccesso» nel rigo SX1, colonna 3, come pare suggerito da Assofiduciaria. Siccome lo scomputo degli acconti Ivie non deve essere fatto nel modello F24 ma internamente con evidenza nel quadro SO, il quadro SX diverrà in breve tempo ingestibile. Sarebbe meglio che, per quest’anno, le specifiche tecniche consentissero di indicare valori negativi nel campo 10 e che, per il futuro, venisse inserita una colonna per evidenziare le eccedenze dalla dichiarazione precedente, come nel rigo RW7.

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