Il CommentoDiritto

Il monitoraggio non si può improvvisare

I primi a subire gli effetti della nuova norma sono appaltatore e subappaltatore

Imagoeconomica

di Enzo De Fusco

I primi a subire gli effetti della nuova norma sono appaltatore e subappaltatore poiché le ritenute di gennaio dovranno essere versate entro il 17 febbraio utilizzando un F24 per ogni committente.

Per il versamento, relativo alla retribuzione di gennaio, i problemi sono ancora aperti. La norma, ad esempio, non disciplina come gestire le ritenute che saranno operate sulle retribuzioni riferite ad eventi che non riguardano l’impiego nell’appalto del lavoratore come ferie, permessi e malattia.

Una soluzione molto semplificata porterebbe a distribuire proporzionalmente le ritenute complessivamente operate, sugli appalti di riferimento comprese quelle operate sulle assenze. Ipotizziamo che un’azienda abbia tre appalti e nel mese complessivamente vengano retribuite 500 ore tra lavoro e assenze.

Le ritenute complessivamente operate in quel mese dovranno essere distribuite nei tre F24 in proporzione alle ore effettivamente consuntivate nei singoli appalti.

Ovviamente in questo modo se da un lato si semplifica il criterio di compilazione del modello F24, dall’altro sembra essere debole la tenuta di fronte ad un giudice. In questo modo, infatti, si attribuisce ai singoli committenti una responsabilità su ritenute fiscali che nulla c’entrano con il loro appalto.

Una volta versate le ritenute scatta il contatore dei controlli per il committente e nei cinque giorni successivi gli appaltatori dovranno fornire tutta la documentazione pena il blocco parziale dei corrispettivi.

E anche sul fronte dei controlli del committente la strada non sembra per nulla facile. Letteralmente la norma attribuisce una responsabilità ai committenti di controllare sia se sono state operate le ritenute, sia se le stesse sono state trattenute e versate in misura corretta.

In caso di inottemperanza agli obblighi, il committente è obbligato al pagamento di una somma pari alla sanzione irrogata all’impresa appaltatrice o affidataria o subappaltatrice per la violazione degli obblighi di corretta determinazione delle ritenute e di corretta esecuzione delle stesse, nonché di tempestivo versamento, senza possibilità di compensazione.

Quindi, una responsabilità piena. Il problema vero però è che a fronte di una responsabilità piena per il committente, la legge non fornisce gli strumenti per esercitare il controllo.

Infatti, il committente una volta ricevuto il modello F24 non conosce (e non potrebbe farlo) le informazioni tipiche dei lavoratori che sono alla base dell'elaborazione degli stipendi (reddito complessivo, familiari a carico eccetera).

In tutto questo, la legge senza alcun regime transitorio impone una serie di obblighi molto invasivi per le imprese senza fornire tutti gli strumenti idonei al controllo prestando così il fianco ad una rilevante contenzioso che produrrà costi sia per le imprese sia per il sistema giudiziario. Si attendono istruzioni dell’agenzia delle Entrate che si è ritrovata a dover gestire, in poche settimane, una norma operativa da subito, che va a rivoluzionare l’operatività delle imprese.