L'esperto rispondeAdempimenti

Il premio messo in palio dal fornitore per i propri clienti non è reddito per il vincitore

immagine non disponibile

di Nicola Forte

La domanda

Una società operante nella compravendita di beni effettua un’operazione a premi nei confronti dei suoi clienti, tutti liberi professionisti (dentisti), con cui intercorre un rapporto di fornitura. Il premio è rappresentato da beni diversi da quelli oggetto di compravendita. L’articolo 30 del Dpr 600/1973 prevede che alla consegna del premio, qualora lo stesso abbia rilevanza reddituale per il percettore ex articolo 6 del Tuir (ossia rientri in una delle categorie reddituali ivi previste), venga applicata dall’organizzatore una ritenuta del 25%. Qualora altre disposizioni già prevedano l’applicazione di una specifica ritenute alla fonte andrà applicata quest’ultima. Data la non correlazione tra il premio e l’attività professionale svolta (tra il dentista percettore e la società organizzatrice non intercorre un rapporto di lavoro autonomo), si può presumere che il premio non abbia rilevanza reddituale per il percettore e dunque sullo stesso non vada applicata la ritenuta ex articolo 30 del Dpr 600/73?
A.T. – Milano

L’impostazione del lettore è corretta e risulta confermata dalle indicazioni fornite dall’agenzia delle Entrate dalla risoluzione 101/E del 27 luglio 2005. Dal quesito risulta che i beni costituenti l’oggetto del premio sono diversi da quelli oggetto di compravendita. Non vengono forniti ulteriori particolari, ma questa indicazione dovrebbe essere sufficiente per escludere che il premio dia luogo all’attribuzione di un reddito tassabile ex articolo 6 del Tuir. Il documento di prassi citato afferma che dall’articolo 30 del Dpr 600/1973 si desume che i premi non riconducibili in una delle categorie reddituali dell’articolo 6 del Tuir, quali, ad esempio, i premi corrisposti ai consumatori finali non assumono carattere reddituale e non sono conseguentemente assoggettati a ritenute alla fonte. I soggetti nei cui confronti viene prevista la consegna dei predetti beni non sono lavoratori dipendenti e i beni, come precisato dal quesito, sono estranei all’attività esercitata. In base agli elementi indicati dal quesito, non si ravvisa alcun collegamento con l’attività esercitata ad eccezione del rapporto di fornitura che però dovrebbe essere, sulla base degli elementi forniti, insufficienti. Se, come sembra, i professionisti “agiscono” della qualità di consumatori finali non dovrebbe essere prevista alcuna forma di tassazione.
Deve però osservarsi che il rapporto con i fornitori abituali di materiale dentale richiederebbe qualche approfondimento per essere certi che l’agenzia delle Entrate non possa comunque ricondurre l’operazione in esame nell’ambito dei redditi di lavoro autonomo.

Invia un quesito all’Esperto risponde

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©