Imposte

Tax credit affitti, sì della Camera all’estensione a chi ha iniziato l’attività dal 2019

Via libera agli emendamenti al Dl rilancio: bonus (ridotto) anche ai dettaglianti con oltre 5 milioni di ricavi

Tax credit locazioni anche per i soggetti che hanno iniziato l’attività dopo il 1° gennaio 2019. È l’effetto di un emendamento all’articolo 28 del Dl rilancio approvato in commissione Bilancio alla Camera. Ma non è questa l’unica modifica che incide sul bonus in questione sempre in una logica di allargamento delle maglie di accesso. Vediamo perché.

Le nuove attività
La fruibilità del credito d’imposta sulle locazioni è attualmente condizionato al fatto, tra l’altro, che vi sia stata per il conduttore, una diminuzione di fatturato o corrispettivi di almeno il 50% nei mesi di riferimento del 2020 rispetto agli stessi periodi del 2019. Questo mette fuori gioco tutti coloro che, essendo soggetti neo costituiti, sono privi del fatturato mensile di riferimento del 2019 da contrapporre con il corrispondente dato del 2020.

Proprio su questo punto interviene l’emendamento citato che, con una modifica al comma 5 dell’articolo 28, prevede che il credito d’imposta in questione spetti «anche in assenza dei requisiti di cui al periodo precedente ai soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019». In questi casi, quindi, diviene irrilevante - come più volte auspicato sulle pagine de Il Sole 24 Ore - il fatto che sia misurabile il calo del fatturato mese su mese.

La sterilizzazione del requisito del calo in questione opera, in base all’emendamento approvato, anche per coloro che hanno sede operativa «nel territorio dei comuni colpiti dai predetti eventi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19». Formulazione, questa, analoga a quella prevista dall’articolo 25, comma 4, del Dl 34/2020 per cui per l’individuazione dei territori in questione si ritiene valgono le indicazioni contenute nelle istruzioni alla compilazione e presentazione dell’istanza per il contributo a fondo perduto che, peraltro, contiene un elenco non esaustivo dei comuni interessati (si veda l’articolo di Gabriele Ferlito)

I dettaglianti
Per le imprese esercenti attività di commercio al dettaglio con ricavi superiori a 5 milioni di euro nel 2019, un altro emendamento approvato (comma 3-bis aggiunto) prevede un credito d’imposta ridotto al 20% nelle ipotesi di locazione, leasing o di concessione di immobili (in luogo della misura ordinaria del 60%) e del 10% nei casi di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto di azienda che abbiano ad oggetto almeno un immobile (in luogo del 30%).

In per i dettaglianti potranno avere un doppio regime di accesso al credito d’imposta. Per chi ha ricavi fino a 5 milioni di euro nel 2019, il tax credit locazioni resterà invariato, mentre coloro che hanno ricavi 2019 eccedenti tale soglia limite e che oggi sono fuori dal bonus, verrebbe previsto un bonus locazioni ridotto a 1/3 rispetto alla misura ordinaria, fermo restando, comunque, il rispetto degli altri requisiti di accesso previsti dall’articolo 28 del Dl 34/2020.

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